Cementificazione. L’Istria rischia di soffocare

Alla riunione di coordinamento del presidente della Regione istriana Boris Miletić con i sindaci delle Città e dei Comuni istriani trattati i problemi legati all’infrastruttura pubblica e all’edilizia abusiva, anche nell’ottica di uno sviluppo turistico sostenibile

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Cementificazione. L’Istria rischia di soffocare
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

La Casa delle rimembranze di Pisino ha ospitato ieri, mercoledì 12 ottobre, la terza riunione di coordinamento del presidente della Regione istriana Boris Miletić, con i sindaci delle Città e dei Comuni istriani. Il tema principale dell’incontro, cui hanno presenziato pure i vicepresidenti della Regione, Tulio Demetlika e Jessica Acquavita, come pure il capogabinetto dello zupano Ivan Glušac, era legato all’infrastruttura pubblica, compresa quella stradale e alla sostenibilità del turismo in penisola. Nell’affrontare l’argomento Miletić si è soffermato sulla stagione turistica alle nostre spalle, che ha definito “buona e di qualità”, durante la quale, però, la Regione si è vista costretta a introdurre le restrizioni di primo grado sull’uso dell’acqua potabile a causa delle scarse precipitazioni. Tuttavia, a differenza di quanto avvenuto nel 2012, questa volta le restrizioni non erano imposte agli agricoltori.

Come ha voluto sottolineare Miletić, il tema non riguarda soltanto le restrizioni idriche, dal momento che alcune aree nel territorio regionale hanno problemi con l’approvvigionamento idrico anche senza simili misure, essendo la pressione insufficientemente adeguata.

“In base alle informazioni confermateci dal nostro assessorato all’Edilizia – ha proseguito Miletić –, possiamo vedere che cosa ci attende nel prossimo periodo: un alto numero di domande per il rilascio di permessi di costruire, ovvero per l’edificazione di nuovi impianti. Questo trend non si riscontra anche nel caso dell’infrastruttura, né nel campo dell’approvvigionamento idrico, né in quello della distribuzione dell’energia elettrica, come avevamo potuto accertarci nel 2019, quando la rete era riuscita a resistere a malapena. Tra cinque anni, se proseguiamo su questa strada e se dovessimo assistere alla creazione di ulteriori 200mila posti letto, quando già ce ne sono circa 420mila, ci troveremo ad affrontare una situazione in cui non riusciremo a soddisfare né le esigenze dei residenti né quelle degli ospiti”, ha sottolineato Miletić, specificando che a tutto ciò si legano i problemi dell’infrastruttura stradale, ma anche quelli della gestione dei rifiuti. Spiegando che la situazione non è uguale in tutte le parti della Regione istriana, Miletić ha invitato i sindaci dei Comuni a riflettere sulle possibili soluzioni e a discutere in sede dei rispettivi Consigli comunali la questione, anche attraverso la revisione dei Piani ambientali. “Da ciò dipende il futuro del turismo: se costruiamo troppo e se finiamo per assistere al cosiddetto sovraturismo, neanche quello che abbiamo oggi continuerà a essere attraente. Stiamo lavorando alla Strategia della sostenibilità del turismo, definendo le forme del turismo che vorremmo avere e la direzione che desideriamo per il futuro del settore, ma abbiamo bisogno della collaborazione delle Città e dei Comuni per fermare i trend negativi e per salvaguardare l’identità dell’Istria. Con l’attuale approccio e con nuove edificazioni, finiremo semplicemente per soffocare”, ha detto Miletić.

Peggio lungo la costa
I presenti hanno detto di condividere l’opinione del presidente della Regione, ribadendo che la problematica è più accentuata lungo la costa, ma che è presente anche nell’entroterra, mentre alcuni pensano che andrebbero cambiate pure le condizioni per i progetti di costruzione. In alcune parti della Regione i permessi edili che vengono rilasciati per le case di villeggiatura sono molto più numerosi di quelli per le case per le giovani famiglie. Sottolineata pertanto l’importanza di fermare questo trend, dannoso a lungo termine per gli abitanti dei luoghi in cui il fenomeno è più accentuato. Un altro problema è la trasformazione delle strutture residenziali in alloggi turistici: i dati di cui dispone la Regione dimostrerebbero che i posti letto aumentano nelle strutture di quel tipo e non negli alberghi o nei campeggi.

Zone imprenditoriali
A tutto ciò è legata la problematica dell’edilizia abusiva, la cui serietà, stando a Miletić, non è ancora riconosciuta dal governo croato, nonostante gli avvertimenti. Anche secondo il vicepresidente Demetlika bisogna iniziare a percepire lo sviluppo in un altro modo, perché “tutti dipendiamo dall’acqua, dall’aria pulita e dal cibo”. Si è avuta poi la presentazione del progetto di compilazione del Piano di sviluppo delle zone imprenditoriali nella Regione, su cui si è soffermato l’assessore regionale all’Economia Duško Kišberi. L’obiettivo del documento è assicurare una base adeguata dal punto di vista della strategia e della pianificazione per il futuro sviluppo delle zone in parola fino al 2030. Discusse pure le modifiche e le integrazioni del Piano ambientale della Regione istriana, la regolamentazione dell’utilizzo delle moto da fuoristrada, come pure il transito dei migranti.

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