Dalle posizioni espresse dal nuovo governo sloveno non si può evincere che il sostegno di Lubiana all’adesione della Croazia allo Spazio Schengen sarà condizionato all’attuazione della sentenza della Corte d’arbitrato internazionale sul contenzioso confinario. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor. oggi, venerdì 3 giugno, a Brioni dopo il tradizionale incontro trilaterale con i Capi di Stato di Croazia e Austria, Zoran Milanović e Alexander Van der Bellen. Pahor, ovviamente ha messo le mani avanti rilevando che non è sua intenzione né ora né mai commentare la politica del governo di Lubiana, però non ha potuto fare a meno di rilevare che dalle prese di posizioni espresse finora dai componenti dell’Esecutivo di Robert Golob non si può giungere alla conclusione che l’implementazione della sentenza arbitrale possa essere una condizione da porre alla Croazia per permettere il suo ingresso nello Spazio europeo senza frontiere. Il Presidente ha ribadito comunque che la Slovenia continuerà a battersi per l’attuazione della sentenza della Corte d’arbitrato internazionale sul contenzioso confinario. Ha aggiunto però che l’adesione della Croazia alla zona di Schengen è nell’interesse nazionale sloveno. Gli ha fatto eco il Capo dello Stato croato, Zoran Milanović, sottolineando che l’estensione del regime di Schengen è nell’interesse di numerosissimi cittadini sloveni che sono proprietari di un “enorme” numero di immobili in Croazia.

Il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen ha dichiarato a questo proposito che Vienna è sempre stata favorevole all’adesione della Croazia allo Spazio di Schengen. Inoltre sia Borut Pahor che Alexander Van der Bellen si sono complimentati con Zagabria per l’ingresso nell’eurozona che dovrebbe avvenire il primo gennaio prossimo e che dovrebbe innalzare i rapporti economici reciproci a un livello ancora maggiore.