Il Rijeka passeggia sull’Istra (3-0). Mini-fuga dei fiumani (foto)

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Il Rijeka passeggia sull’Istra (3-0). Mini-fuga dei fiumani (foto)

Nella seconda tornata di campionato il Rijeka non aveva saputo sfruttare il tonfo casalingo dell’Hajduk al cospetto dell’Osijek (0-2), pareggiando per 1-1 al Drosina di Pola contro l’Istra 1961, rischiando pure una clamorosa sconfitta. Stavolta invece i biancocrociati non hanno avuto il “braccino” e, spinti dai 7.588 a riempire e colorare gli spalti di Rujevica, hanno regolato i polesi con un comodissimo 3-0 nel derby della 21ª giornata della SuperSport HNL. Ma soprattutto hanno staccato gli spalatini (bloccati sull’1-1 all’Opus Arena in casa dell’Osijek) ritrovando la vetta solitaria in classifica a quota 44 punti, a +2 sui dalmati. Un successo pesantissimo nella serratissima corsa al titolo: in gioco ci sono ancora 45 punti e da qui alla fine potrà succedere ancora di tutto. Ogni punto può risultare quindi decisivo, ma intanto il Rijeka è là davanti a guardare tutti dall’alto del primo posto.

A Rujevica i fiumani hanno costruito il successo nel primo tempo, chiuso sul 2-0 con i centri di Hodža e Janković su rigore, mentre nella ripresa il neoarrivato Marić ha completato l’opera che vale il primato. Gli istriani, in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo (rosso diretto a Maurić a ridosso dell’intervallo per un fallaccio su Selahi), restano invece inchiodati in penultima posizione con 18 punti, ma con un margine amplissimo (+14) sul fanalino di coda Rudeš.

Obregon dal primo minuto

Complice l’infortunio dell’ultimo minuto di Fruk, Željko Sopić rispolvera un po’ a sorpresa il 4-2-3-1 e rispetto al successo nel big match con l’Hajduk opera tre cambi buttando nella mischia dal primo minuto Bogojević nel ruolo di terzino sinistro, Hodža in mediana accanto al confermatissimo Selahi e Obregon al vertice dell’attacco al posto di Ivanović, che come il nuovo arrivato Marić si accomoda in panchina. Dall’altra parte David Català risponde col 4-3-3 lanciando nel tridente offensivo l’ex Vuk ed Ekong ai lati di Erceg.

Il Rijeka fa subito girare la palla cercando qualche varco nella difesa avversaria. E lo trova al 10′ con Pjaca che sfonda sulla sinistra e serve all’altezza dell’area piccola l’accorrente Hodža che anticipa il suo marcatore e insacca alle spalle di Majkić per l’1-0 che fa esplodere lo stadio. Partita subito in discesa per i fiumani. Nonostante lo svantaggio, gli ospiti non rinunciano al proprio gioco cercando sempre la costruzione dal basso, soffrendo però il pressing alto dei padroni di casa. Ritmi comunque non elevatissimi, ma la tensione in campo si fa comunque sentire: Bogojević da una parte ed Erceg e Majkić dall’altra finiscono sul taccuino dell’arbitro Čulina. Al 21′ Majstorović è provvidenziale ad anticipare Obregon evitando il raddoppio. I gialloverdi (stavolta in tenuta giallonera) si fanno vedere con Vuk che sul bel lancio dalle retrovie di Mlinar spara alto da buona posizione, ma è decisiva l’azione di disturbo di Smolčić. Al 33′ Čulina, richiamato dal VAR, assegna il penalty per il tocco con il braccio di Marešić dopo una mischia in area: sul dischetto si presenta Janković che fredda Majkić firmando il 2-0. Subito dopo l’esecuzione il fantasista ex Dinamo e Zrinjski chiede il cambio per un problema muscolare venendo rimpiazzato da Petrovič. Nel finale di frazione l’Istra rimane in dieci uomini per il rosso diretto sventolato a Maurić per un brutto intervento da dietro ai danni di Selahi.

Esordio da sogno per Marić

Català prova a correre ai ripari operando un triplo cambio all’intervallo: dentro Čalušić, Petrusenko e Koski al posto di Mlinar, Ekong e Vuk. Pronti via ed è Majkić a evitare il 3-0 e a negare la doppietta personale a Hodža alzando in angolo la sua conclusione. Poco dopo ci provano Selahi da distanza siderale (fuori di poco) e Pašalić (Majkić si rifugia in angolo). Nel frattempo anche Sopić attinge alla panchina inserendo Marić, Veiga e Banda per Obregon, Bogojević e Selahi, Català invece fa entrare Douglas al posto di Kadušić. Con un uomo in meno la sua squadra fatica a creare gioco, mentre il Rijeka si limita ad amministrare il vantaggio. Majkić salva ancora su Pašalić, ma non può nulla sul piattone da due passi di Marić, ottimamente imbeccato da Smolčić: il centravanti arrivato in settimana in prestito dal Monza timbra subito il cartellino alla prima presenza in maglia biancocrociata firmando il tris al 74′. Il migliore nelle file ospiti è Majkić, che evita l’imbarcata distendendosi sul destro a giro di Pjaca all’85’. Nel finale non succede più nulla e dopo due soli minuti di recupero arriva il triplice fischio di Čulina che fa esplodere la festa in campo e sugli spalti. Hajduk e Dinamo sono avvisate…

Rijeka-Istra 1961 3-0

MARCATORI: 1-0 Hodža al 10′, 2-0 Jankovič (R) al 34′, 3-0 Marić al 74′.

RIJEKA (4-2-3-1): Labrović, Smolčić, Radeljić, Galešić, Bogojević (dal 58′ Veiga), Selahi (dal 58′ Banda), Hodža, Pašalić (dal 77′ Ivanović), Janković (dal 37′ Petrović), Pjaca, Obregon (dal 58′ Marić). All. Željko Sopić.

ISTRA 1961 (4-3-2-1): Majkić, Valinčić, Marešić (dal 64′ Douglas), Majstorović, Kadušić, Mlinar, Blagojević (dall’80’ Ahmeti), Maurić, Ekong (dal 46′ Petrusenko), Erceg, Vuk (dal 46′ Koski). All. David Català.

ARBITRO: Čulina di Zagabria.

NOTE: stadio Rujevica, spettatori 7.588. Espulso Maurić al 45′ per fallo da tergo. Ammoniti: Bogojević, Erceg, Majkić, Selahi.

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