Radin: «Edit e Voce fondamentali»

Il vicepresidente del Parlamento e deputato della Comunità Nazionale Italiana soddisfatto della Finanziaria per il 2024. Rilevato il ruolo importante della Casa editrice della CNI e del nostro quotidiano, l’unico in Croazia nella lingua di una minoranza nazionale

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Radin: «Edit e Voce fondamentali»
Furio Radin. Foto: Matija Habljak/PIXSELL

L’Ente giornalistico-editoriale Edit di Fiume continuerà a beneficiare del sostegno del Ministero della Cultura e dei Media anche nel 2024. Lo ha annunciato il vicepresidente del Sabor e deputato della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento, Furio Radin, nel corso del dibattito promosso nell’ambito dell’iter d’approvazione del Bilancio nazionale per l’anno venturo. “Desidero ripeterlo ancora una volta. L’Edit, che vanta tutta una serie di collane editoriali e testate giornalistiche, pubblica anche un quotidiano. Si tratta dell’unico quotidiano stampato in Croazia nella lingua di una minoranza nazionale, in una lingua che non è il croato. E se vogliamo essere ancora più precisi si tratta dell’unico giornale pubblicato quotidianamente in Croazia in una lingua straniera, l’italiano standard”, ha osservato Radin. “E fate attenzione – ha sottolineato – di commettere l’errore di pensare che questo giornale (La Voce del popolo, nda) non sia letto. Al contrario, è letto in molti uffici importanti nei quali si usa l’italiano, una lingua intesa e parlata da 290 milioni di persone in tutto il mondo. Per cortesia, non fraintendetemi. Per carità, non sto sostenendo che tutte queste persone leggono il nostro giornale. Mi limito a farvi presente che queste persone hanno la possibilità di consultare i suoi articoli su Internet o per il tramite del cosiddetto sfogliatore, che consente di leggere la versione cartacea del quotidiano in formato digitale”. “È importante che il Bilancio, il Consiglio per le minoranze nazionali e il Ministero sostengano l’Edit”, ha sottolineato Furio Radin, intervenuto ieri l’altro in seduta plenaria per articolare le sue considerazioni e il punto di vista del Gruppo parlamentare dei deputati delle minoranze nazionali in merito alla Legge finanziaria per il 2024.

Diritti umani

“L’importo complessivo destinato alle minoranze nazionali aumenterà. Noi non possiamo non esprimere la nostra soddisfazione per questo fatto”, ha rilevato Radin. Ha elogiato il fatto che nel Budget nazionale per l’anno venturo sono stati previsti, in linea generale, maggiori stanziamenti per le principali istituzioni preposte alla tutela e alla promozione dei diritti umani: gli uffici dei difensori civici, l’Ufficio per le pari opportunità, la Fondazione nazionale per lo sviluppo della società civile, per l’assistenza legale gratuita, per la lotta alla povertà energetica…

Il contesto internazionale

“La Finanziaria è indubbiamente la legge più importante sulla quale siamo chiamati tutti gli anni a esprimerci”, ha dichiarato Radin. “Si tratta – ha proseguito – di una Legge che di norma implica l’approvazione nel corso dell’anno di una o due manovre di assestamento, o se vogliamo di uno o due ‘mini bilanci’. Quanto una società è più stabile e quanto più stabile è il contesto internazionale tanto meno pressante è la necessità di ricorrere alle manovre di assestamento. Noi non viviamo in un contesto internazionale stabile, conviviamo persino con la minaccia che si possa verificare una catastrofe nucleare. Una situazione, questa, che incide sul flusso del denaro”. “Di conseguenza – ancora Radin – approvare al giorno d’oggi un Bilancio proattivo, per certi versi addirittura contraddistinto da una nota di sensibilità sociale, è sia un obbligo che una testimonianza di coraggio”.

Una scelta positiva

“La proposta di Bilancio presentata al Sabor dal governo è sorta in un tempo pieno di sfide. Un tempo in balia, in Croazia e in particolare all’estero, delle incertezze, dei rischi e dei cambiamenti repentini. L’Ucraina si trova a qualche centinaio di chilometri da noi e nemmeno Israele non è poi così lontano. Circostanze che rappresentano una grossa sfida per chi è chiamato a pianificare qualsiasi politica, in particolare quella economica”, ha osservato il parlamentare della CNI. “Nel caso del Bilancio che è stato sottoposto alla nostra attenzione – ha notato – possiamo affermare che è evidente che nonostante le pressioni inflazionistiche molto forti l’accento della politica fiscale è stato posto sulla tutela della popolazione e delle imprese. Qualcuno dirà che si tratta di scelte dettate dall’approssimarsi delle elezioni; io mi limito a sostenere che si tratta di una scelta positiva. Dirò di più, considero così buona questa scelta che mi auguro che sarà ripetuta tutti gli anni”.

L’impronta sociale

“È evidente il tentativo di garantire uno standard e una qualità della vita adeguati a tutte le categorie sociali. Si denota anche l’impronta sociale e gli sforzi profusi a sostegno della rinascita demografica. Bisogna tenere conto che negli ultimi anni l’inflazione è lievitata di oltre il 30 p.c. Ciò ha inciso in particolare sul prezzo dei generi alimentari e sullo standard delle fasce più vulnerabili della popolazione. Per questo motivo è necessario tutelare con ancora più decisione in particolare le fasce della popolazione più a rischio”, ha affermato Radin. “Allo stesso tempo è necessario tutelare i gruppi che per vari motivi si distinguono dalla maggioranza”, ha detto.

Si ricorda che quest’anno l’On. Radin ha assicurato alla CNI finanziamenti statali per oltre 7 milioni di euro. “Spendeteli bene questi soldi ragazzi; niente è eterno, ma speriamo che duri!”, ha commentato Radin alcuni giorni fa, dopo che, in virtù dell’approvazione dell’ultima manovra di assestamento del Bilancio nazionale per l’anno in corso, la CNI ha ottenuto da Zagabria 1,2 milioni di fondi in più rispetto a quelli preventivati.

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