Il presidente dell’SDSS, Milorad Pupovac, uno dei tre deputati eletti ai seggi garantiti al Sabor alle minoranze nazionali ha dichiarato oggi, 21 aprile, che i parlamentari delle etnie hanno deciso che faranno fronte comune e che non consentiranno di essere suddivisi in due gruppi: quello degli idonei e dei non idonei. “In caso contrario finiremo tutti quanti col diventare non idonei”, ha puntualizzato Pupovac durante il talk show “Domenica in/alle due” (Nedeljom u dva) della Televisione pubblica croata.
Pupovac ha annunciato, inoltre, che i deputati delle etnie hanno deciso d’incontrare i partner della maggioranza al governo nella scorsa legislatura. Pupovac non ha ne confermato né escluso il coinvolgimento dei deputati eletti nella XII in una nuova coalizione con l’HDZ. “Se la questione riguardasse soltanto noi e l’HDZ trovare un’intesa sarebbe semplicissimo. Bisogna però aspettare di conoscere l’esito degli altri colloqui (dell’HDZ) con i potenziali partner, incluso il Movimento patriottico (DP)”, ha detto Pupovac. Interpellato se è fattibile la cosiddetta coalizione delle tre P – Plenković (HDZ)- Penava (DP) – Pupovac – ha risposto che nell’ottica dei parlamentari delle etine le 3P è l’acronimo di “regole (pravila) del comportamento politico, intelligenza (pamet) e proprio cammino”. Ha valutato che la situazione non è tale da giustificare il ricorso a termini quali colpo di stato o governo d’unità nazionale. “Siamo chiamati a fronteggiare difficoltà in vari campi, ma la situazione non è a livelli tali da poter parlare di crisi profonda sul piano morale, economico o sociale”, ha detto Pupovac.
Alla domanda chi ha più chance di formare il futuro governo, il presidente dell’SDSS non ha voluto sbilanciarsi troppo, ma ha osservato che non si può ignorare che l’HDZ sia il vincitore relativo delle elezioni del 17 aprile scorso. Alla domanda se è stato contattato dal presidente Zoran Milanović, Pupovac ha risposto che il capo dello Stato non ha il mandato per poterlo fare. Ha aggiunto però di parlare con chiunque lo cantatti e di aver comunicato con il presidente dell’SDP, Peđa Grbin.
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