Porto Fiume. La montagna di ferro e i suoi pericoli

Sembra non ci siano rimedi, o almeno risposte, sui rischi che derivano dalla manipolazione di questo materiale a cielo aperto, appoggiato al Metropolis

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Porto Fiume. La montagna di ferro e i suoi pericoli
L’ammasso di ferraglia appoggiato al complesso dei vecchi magazzini portuali Metropolis, peraltro bene culturale della Repubblica di Croazia. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

A pochi passi dalla Stazione ferroviaria e dal Centro clinico-ospedaliero, nell’area portuale, poco di là dal muro che la divide da via Krešimir, cresce a vista d’occhio l’ammasso di materiale ferroso che dopo essere diventato una vera montagna, scompare in breve tempo partendo via nave verso destinazioni in cui verrà recuperato. Quindi, passano poche settimane e la montagna ricompare. Se fosse solo per il lato estetico, ci si potrebbe anche rassegnare, girando lo sguardo dall’altra parte, ma in questo caso c’è una giustificata preoccupazione per ciò che finisce nell’aria quando il materiale viene manipolato dalle gru.

Protestano i cittadini, in attesa da mesi di una risposta, mentre le interrogazioni in sede di Consiglio cittadino e Assemblea regionale ripropongono regolarmente questa problematica in cui sembra non esserci una soluzione. La raccolta del materiale ferroso come materia prima secondaria viene effettuata dal gruppo “Cios” di cui fa parte anche la fiumana “Metis”. Dispone del permesso di farlo e quindi contribuisce anche a far alzare i numeri per quanto riguarda la movimentazione di merci nel bacino portuale fiumano. La Città non ha alcuna possibilità d’intervento in quanto tutto avviene fuori dal suo territorio amministrativo. Gli effetti, dall’altra parte, non vengono monitorati se non attraverso le centraline ordinarie che effettuano regolarmente il campionamento e l’analisi dell’aria. Siccome il monitoraggio non è stato istituito per lo specifico caso delle montagne di rottami di ferro, l’Ispettorato di Stato non sa da dove partire. La Direzione cittadina delle guardie comunali, a sua volta non può fare nulla. Come dire, non c’è un’ipotesi di reato… Anche se vicini, molto vicini, il porto e la città sono due mondi paralleli e non è raro che dai silos o durante le operazioni di carico e scarico delle navi, via Krešimir venga invasa da nubi maleodoranti. Per quel che ci è dato sapere, nessuno in tempi recenti è stato chiamato a rispondere. Niente sanzioni, niente controlli, mentre cresce il disappunto all’ombra della montagna, che per dimensioni cresce fino a occultare parte del complesso di vecchi magazzini Metropolis, bene culturale della Repubblica di Croazia.

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