Beffa Rijeka, la Dinamo vince con un rigore al 95′ (foto)

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Beffa Rijeka, la Dinamo vince con un rigore al 95′ (foto)
Foto: Marko Prpic/PIXSELL

Correva il 93′ quando un cross senza pretese è piombato in area fiumana. Goda, senza alcun motivo, poiché il pallone era lontano dal gol, ha spinto Špikić che è caduto. Per l’arbitro Bel nessun dubbio e calcio di rigore. Giusto, come conferma il fatto che i fiumani non hanno nemmeno protestato e non c’è stato nemmeno bisogno dell’intervento del Var. Dal dischetto Brodić ha spiazzato Labrović per la vittoria della Dinamo.

Se prima il campionato di SuperSport HNL era equilibratissimo, ora lo è perfino di più. “Colpa” di Rijeka e Hajduk, nonché “merito” della Dinamo. Perché nella 24ª giornata gli spalatini pareggiano a Varaždin, mentre gli zagabresi battono nel big match i fiumani. Morale: Rijeka 50 punti, Hajduk 49 e Dinamo 47, ma con una partita in meno delle altre due e, potenzialmente, a pari punteggio con i quarnerini. Dire che sarà una corsa a tre sino all’ultimo respiro sembra quasi superfluo. .

Sopić, che deve rinunciare all’infortunato Janković, sorprende tutti facendo accomodare in panchina il nazionale Pašalić. Galešić cede il posto in difesa al più esperto Mitrović, mentre in attacco, tra i “litiganti” Obregon e Marić, gode… Ivanović, schierato da titolare tra un po’ di stupore generale. Anche l’ex Jakirović lascia tutti a bocca aperta per la decisione di non mandare in campo dall’inizio capitan Ademi, il quale non aveva giocato con il Betis in quanto non inserito nella lista UEFA. L’undici di partenza è in sostanza lo stesso visto nel match di Conference League.

L’inizio di partita non offre troppi spunti. La partita è dinamica, ma le due squadre sono contratte. Si ha quasi l’impressione che conti maggiormente curare la fase difensiva di quanto si cerchi la manovra d’attacco. Tanti i falli tattici e i passaggi sbagliati in quella che a tratti sembra una partita a scacchi. Resta da vedere chi farà la prima mossa…Al quarto d’ora Theophile-Catherine interrompe un tentativo di contropiede dei fiumani, mentre sul ribaltamento di fronte Ristovski non riesce ad approfittare degli spazi creatisi.

Poco prima della mezz’ora un episodio dubbio. Ivanović va via sulla destra, Nevistić (in uscita) e Bernauer (dietro) cercano di ostacolarlo: l’attaccante finisce a terra e l’arbitro Bel ammonisce il portiere. Protestano un po’ tutti, la panchina di casa per il fallo inesistente, quella fiumana per il mancato rosso. Bel, richiamato dal VAR, va a visionare di persone le immagini e rivede la propria decisione, optando per il regolare contatto e revocando l’ammonizione a Nevistić. Ivanović la evita (per simulazione), ma se la vede comminare comunque qualche minuto dopo. E in seguito rischia grosso dopo un fallo ai danni di Theophile-Catherine, che ovviamente accentua un po’.

In sostanza l’andazzo non cambia, con la Dinamo che ha il possesso palla, ma senza verticalizzare più di tanto, e gli ospiti orientati a colpire in contropiede, o per lo meno in azioni di ripartenza. Ne viene fuori un match onestamente noiosetto, con i due portieri disoccupati di lusso. Per lo meno sino al secondo dei complessivi quattro minuti di recupero nel primo tempo. Sučić fa partire un cross dalla destra, Petković sovrasta Mitrović e colpisce di testa, ma Radeljić evita il peggio salvando sulla linea di porta.

Marić segna, ma è in fuorigioco

La ripresa si apre con una sostituzione nelle file fiumane: fuori Ivanović e dentro Marić. Passano appena due minuti e l’attaccante va a segno. Fruk guadagna e batte una punizione, in mezzo svetta di testa Marić che supera Nevistić. Ma è tutto inutile, in quanto Mirko è in posizione di fuorigioco in partenza. Stavolta nessun dubbio, come d’altronde chiariscono anche le immagini televisive. Il pericolo scampato “sveglia” la Dinamo, che alza il ritmo e inizia a farsi maggiormente presente negli ultimi 20-30 metri fiumani. Hoxha va via sulla fascia e poi crossa sul secondo palo per Kaneko, il quale manca la deviazione vincente. Nell’occasione la difesa quarnerina è troppo inerme e fuori posizione. Passa un minuto e Petković mette a sedere un avversario e poi calcia alto. Risponde Pjaca dai venti metri, con Nevistić che si salva in calcio d’angolo.

Poco prima del 60′ al via la prima tornata di sostituzioni. Nel Rijeka entra Pašalić al posto di Grgić. Marco dà subito vivacità alla manovra d’attacco, va via sulla destra e mette nei sedici metri per Marić, il quale cerca la giocata di tacco: la palla esce di poco a lato e Sopić, quasi incredulo, si dispera. I fiumani sembrano gestire la situazione, però le improvvise folate degli zagabresi mettono i brividi a Labrović. Al 71′ la semirovesciata Baturina meriterebbe maggior fortuna di una semplice rimessa dal fondo. Pašalić va via in contropiede, poi temporeggia troppo e serve in extremis Marić, il quale però si fa anticipare e la promettente azione sfuma malamente.

La Dinamo attacca e il Rijeka si difende, con la partita che sembra tuttavia scivolare verso il pareggio. Ma, al 94′, ecco il colpo di scena. Sulla destra un giocatore fiumano sbaglia il passaggio, Baturina mette in mezzo il cross della disperazione e Goda alza inutilmente il gomito verso Špikić: quanto basta a Bel per concedere il calcio di rigore. I fiumani chiedono spiegazioni, ma senza protestare più di tanto, quasi un’ammissione di colpe. Con lo specialista Petković sostituito a incaricarsi della battuta è Brodić, il quale supera Labrović e regala ai suoi tre punti importantissimi, a prescindere da ciò che forse si vuol far credere…

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