Mappa Ecdc. L’Istria chiede di «staccarsi» dalla Dalmazia. «Puniti ingiustamente»

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Mappa Ecdc. L’Istria chiede di «staccarsi» dalla Dalmazia. «Puniti ingiustamente»

L’Istria chiede al governo di intervenire affinché la penisola non sia più inserita nella mappa Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) assieme alla Dalmazia. La Regione, infatti, ha inviato una lettera al premier Andrej Plenković, nella quale ricorda che l’Istria fa attualmente parte della regione adriatica, che comprende il territorio da Umago fino a Ragusa (Dubrovnik). “In questo modo l’Istria è stata posta in una posizione sfavorevole”, si legge nella missiva, poiché “la nostra Regione è già da qualche settimana nella cosiddetta zona verde per quando concerne l’incidenza di casi su 100mila abitanti” e inoltre “siamo ai vertici nazionali nella campagna vaccinale”. In questo senso, la Regione istriana cita l’Istituto tedesco Robert Koch, che giudica la situazione sul fonte dell’emergenza sanitaria in base alle Regioni “normali” e che “già da tre settimane ci ha inserito nella zona verde”. Però, il sistema dell’Ecdc si basa sulle regione statistiche di secondo livello, e in questo senso la Croazia è suddivisa in quattro zone”. E in quella adriatica l’Istria si trova assieme al Quarnero e a alla Dalmazia, fino a Ragusa (Dubrovnik), ed è colorata di arancione. Per questo motivo, si legge ancora nella lettera dei vertici istriani, il governo della Slovenia ha deciso che i cittadini sloveni al rientro dalla regione adriatica – quindi anche dall’Istria -, nel caso non fossero in possesso del certificato di vaccinazione, devono mostrare il test rapido antigienico negativo. Questa decisione entra in vigore proprio nel corso di questo weekend.
Perciò, l’Istria, assieme alla Regione litoraneo-montana e a quella di Ragusa e della Narenta, dove la situazione epidemiologica è favorevole, “è punita a causa dell’andamento della pandemia nelle altre due regioni dalmate” (Zara e Spalato-Dalmazia). La Regione istriana, infine, ricorda che la penisola rappresenta da sempre la locomotiva del turismo croato e che, quindi, “dal successo di quest’estate dipendono anche  gli introiti delle casse dello Stato”. Per questo motivo, “chiediamo che il governo croato intervenga presso gli organi europei competenti, affinché la mappa dell’Ecdc si basi sulla situazione epidemiologica nelle singoli regioni e non in base alle quattro regioni statistiche”, conclude la missiva partita da Pola.

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