Le risorse per la CNI frutto di una precisa azione politica

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Le risorse per la CNI frutto di una precisa azione politica
Radin e Corva a Cittanova Foto: Nicole Mišon

Si è spostato a Cittanova e Verteneglio il tour elettorale di Furio Radin e Marin Corva. Il capolista di “Unità e comunità” e il suo sostituto hanno presentato il loro programma per il seggio specifico CNI al Sabor ai connazionali puntando sul termine specificità. “Furio Radin porta con sé i suoi 30 anni di esperienza politica, mentre io metto a disposizione i miei 20 anni di lavoro nell’Unione Italiana, in cui ho rivestito diversi ruoli, ultimo quello di presidente della Giunta esecutiva”: ha commentato Corva. Secondo l’esponente fiumano il dialogo tra persone con bagagli culturali e professionali diversi è importante per continuare a costruire un percorso unitario. “Le generazioni più grandi sono fondamentali per tramandare la nostra identità e mantenere viva la nostra realtà – ha dichiarato Corva –. L’Istria ha una popolazione sempre più variegata, in questo nuovo contesto diventa fondamentale tramandare ai giovani la nostra cultura”.

In questo senso a Cittanova è stato avviato l’iter per la costruzione della scuola elementare italiana, percorso reso più complesso a causa dell’instabilità del mercato edilizio. “Siamo intervenuti immediatamente quando siamo stati informati del progetto, appoggiandolo fib dal primo momento – ha continuato Corva –. Non facciamo nessuna promessa, per noi parlano i risultati ottenuti, questi sono fatti e non parole. Siamo riusciti a portare nelle casse dell’UI 18 milioni di euro, quest’anno abbiamo ottenuto 7 milioni di euro dalla Croazia, cifre record in assoluto. Senza i soldi che ci giungono da Zagabria oggi saremmo in grandi difficoltà”.

Furio Radin ha confermato il ruolo chiave che hanno avuto la politica e l’esperienza nel rimpolpare le casse della CNI. “Quando ho deciso di ricandidarmi non sono mancate le battute, sono state molte le persone che mi hanno chiesto ‘Di nuovo?’, oppure ‘Non bastava?’ – ha commentato Radin –. Ho deciso di candidarmi di nuovo fondamentalmente per tre motivi: il primo è legato alla mia esperienza. L’UI sta vivendo un periodo di crisi ciclica e sono sicuro che la sapremo risolvere facendo tutti un passo indietro per il bene della CNI, degli italiani e della nostra cultura”. Il secondo motivo per cui il vicepresidente del Sabor ha deciso di rimettersi in gioco è legato all’incontro tra Meloni e Plenković. “L’incontro tra i due governi ha avuto un ruolo importante, entrambe le parti hanno espresso la volontà di creare un tavolo tecnico per tutelare gli interessi degli italiani in Croazia, così come quelli dei croati in Italia”. Infine l’ultima motivazione che ha convinto Radin ad affrontare un’altra campagna elettorale è legata alle risorse. “Se vogliamo continuare ad avere i finanziamenti che riceviamo da Zagabria dobbiamo continuare a fare una determinata politica. Negli ultimi anni il denaro che arriva dalla Croazia è maggiore rispetto a quello che riceviamo dall’Italia, ma non ci è dovuto, ce lo siamo guadagnati”: ha concluso il candidato al seggio CNI.

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