Giorno del Ricordo. Al Quirinale presenti pure gli esponenti della CNI

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Giorno del Ricordo. Al Quirinale presenti pure gli esponenti della CNI
Foto Segreteria On. Nicole Matteoni

Anche una rappresentanza della Comunità Nazionale Italiana ha preso parte ieri mattina alla celebrazione del Giorno del ricordo svoltasi al Quirinale. “È stato un evento molto importante con interventi molto equilibrati da parte di tutti i relatori tra i quali anche quello di alto spessore del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Molto bello pure il discorso del vicepremier e ministro degli Esteri Tajani che ha ricordato la tragedia delle foibe e dell’esodo, ma ha anche tracciato una linea di sviluppo futura”, ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul.

Importante la presenza degli sloveni  

“Il Presidente ha ricordato esodo e foibe, ma anche i vari regimi dittatoriali che hanno toccato le nostre terre e che le hanno martoriate dicendo anche lui di continuare sulla strada da egli tracciata assieme al Presidente sloveno Pahor. Mattarella ha sottolineato come vadano superate tutte le divisioni e gli odi per costruire un percorso di pace guardando ai giovani”, ha aggiunto Tremul per il quale è stato importante il fatto che alla cerimonia di ieri siano stati invitati per la prima volta anche i rappresentanti della comunità slovena che vive in Italia ovvero Ksenija Dobrila e Walter Bandelj dell’SKGZ e dell’SSO.
Importanti pure i discorsi fatti dallo storico Giovanni Orsina, ordinario di Storia contemporanea alla Luiss Guido Carli e dal professore Giuseppe de Vergottini, presidente di FederEsuli che ha ricordato il progetto comune che Unione Italiana e FederEsuli stanno portando avanti e riguardante la mappatura dei luoghi degli eccidi e delle esecuzioni per conoscere dove sono stati fatti. Una cerimonia importantissima, dunque, quella avutasi al Quirinale, come sottolineato da Tremul seguita da vari incontri istituzionali. “Abbiamo colto l’occasione per svolgere incontri istituzionali per mantenere i rapporti con il Parlamento e con alcune forze politiche e per sensibilizzare quest’ultime sulle questioni riguardanti la CNI nel più ampio contesto del confine orientale. Lo facciamo ogni volta che veniamo a Roma”, ha dichiarato Tremul.

Ottimismo per il futuro

“Possiamo dire che torniamo a casa contenti del fatto che c’è ancora da parte del mondo politico italiano un grande affetto per la CNI e c’è la dimostrazione che in futuro ci sarà l’appoggio sia morale che finanziario e che sicuramente riusciremo a costruire nel prossimo futuro quello che da molti anni chiediamo, ossia la Legge di interesse permanente dello Stato italiano nei confronti della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia”, gli ha fatto eco il presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Paolo Demarin per il quale la giornata di ieri “ha avuto una parte emozionante, quella di trovarci tutti al Quirinale con una ‘riunione di popolo’, diciamo così tra la CNI, tutto il mondo degli esuli e le massime istituzioni italiane, in primis il Presidente Mattarella”. Per Demarin è stato un evento toccante sia per il discorso del Capo dello Stato italiano sia per alcuni passi tratti dal libro “La bambina con la valigia” dell’esule polesana Egea Haffner e di Gigliola Alvisi. “È stato un momento giusto per ricordare che anche con la memoria e il ricordo siamo pronti a costruire un futuro migliore. Non dobbiamo dimenticare le tristi vicende dalle quali nascono future collaborazioni come quelle tra l’UI e la FederEsuli”, ha concluso Demarin.
“È stata una giornata impegnativa, bella dal punto di vista istituzionale. Quest’anno più degli altri anni ho visto molta più condivisione da parte degli esuli e dei rimasti”, ha affermato Felice Žiža, deputato italiano alla Camera di Stato della Slovenia a conclusione della cerimonia svoltasi al Quirinale, alla quale, lo ricordiamo, hanno presenziato tra gli altri pure il vicepresidente del Sabor e deputato CNI Furio Radin, nonché Emilio Fatovic e Fabrizio Somma, rispettivamente presidente e segretario generale dell’Università popolare di Trieste.
“La presenza degli esponenti della minoranza slovena in Italia, ovvero dei presidenti dell’SKGZ e dell’SSO, Ksenija Dobrila e Walter Bandelj, è un segno che la storia del secondo dopoguerra, delle tragedie dovute ai totalitarismi – sia quelli che hanno portato alla Seconda guerra mondiale sia il regime che si è instaurato nel nostro territorio dopo il conflitto mondiale – è ormai condivisa da tutte e tre le parti, quindi sia dallo Stato sloveno che da quello croato e da quello italiano. I tre Stati si trovano quindi a percorrere quella via che Mattarella e Pahor nel 2020 hanno tracciato, il percorso della riconciliazione, del fatto di dover assolutamente celebrare la Giornata del ricordo rammentando quello che è successo in quegli anni”, ha sottolineato Felice Žiža, ribadendo che quanto accaduto deve soprattutto servire a insegnare, a memorizzare e a ricordare anche alle nuove generazioni l’importanza del fatto che oggi si vive in un’Europa unita dove c’è pace, libertà, integrazione, convivenza e democrazia”. Come rilevato dal deputato della minoranza italiana alla Camera di Stato, questi “sono valori che non vengono regalati, per i quali bisogna combattere continuamente, giorno dopo giorno, ma che solo grazie alla memoria e alla storia condivisa possono essere da monito e da insegnamento per il futuro.” “Quindi, vivere il presente per poter garantire un futuro di integrazione, pace, libertà, convivenza e democrazia. Ho visto che quest’anno più che mai le cose vengono in qualche modo accettate da tutti e tre i popoli e condivise, quindi una cosa molto importante”, ha concluso il deputato della CNI alla Camera di Stato, Felice Žiža.

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