Prezzi solo in euro? Cambia poco o nulla

Molti i rivenditori e i negozianti che continuano a esporre gli importi in entrambe le valute

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Prezzi solo in euro? Cambia poco o nulla
Ai Mercati cittadini c’è ancora la doppia esposizione, nonostante la cessazione dell’obbligo. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Con il 1º gennaio abbiamo detto definitivamente addio alle kune. La doppia esposizione dei prezzi, rimasta d’obbligo durante tutto il 2023, ha cessato di esistere. O forse no. Infatti, molti negozi e rivenditori presentano ancora sempre l’importo in entrambe le valute. Il motivo più frequente riguarda il fatto che la maggior parte dei prezzi ha subito un ribasso prima di Natale, quando le kune erano ancora “in vigore” e quindi i listini sono rimasti tali e quali. Diversi rivenditori, specialmente nei Mercati cittadini, hanno semplicemente rimesso in bella vista i listini di dicembre. “In fondo non cambia nulla, i prezzi sono rimasti invariati e quindi non c’è bisogno di riscriverli. Tanto le persone continueranno a fare mentalmente il cambio. In questo modo almeno facilitiamo loro la vita”, ci dicono alcuni di loro con fare divertito.

La maggior parte dei cittadini che abbiamo interpellato ieri ci ha risposto, invece, di essersi già abituata a calcolare i prezzi solo ed esclusivamente in euro. “Credo che chi vive a Fiume sia ormai abituato da anni all’euro, anche perché si faceva spesso la spesa a Trieste, dove la moneta unica esiste da un bel po’ di anni. E poi, sono del parere che sia molto più facile abituarsi al più presto, perché non ha senso continuare a fare calcoli. Dobbiamo lasciarci alle spalle le kune e guardare avanti”, sostiene Bojana.

Bojana.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Dal marco tedesco all’euro
Milan ci ha rivelato, invece, di non avere praticamente mai tenuto di conto le kune. “Negli ultimi 20 anni abbiamo calcolato tutto in euro. Prima, invece, era di moda la valuta tedesca, ovvero i marchi, per cui penso che non ci saranno problemi. Le kune erano per me soltanto un metodo di pagamento e nulla di più. Dobbiamo accettare l’euro come la nostra nuova valuta, perché altrimenti ci creiamo da soli confusione in testa. Non ha più scopo pensare quante kune ci vogliono per 10 euro. Sono storie del passato. Per quanto riguarda l’arrotondamento dei prezzi, posso dire che in alcuni casi forse avrà senso. Ad esempio, uno dei quotidiani viene a costare 1,59 euro. Sinceramente quel 59 mi dà fastidio perché mi ritrovo con un centesimo di resto, che sicuramente creerà problemi anche alle cassiere e quindi si faceva prima ad arrotondare a 1,60. O perché no, a 1,50. Credo, comunque, che il problema maggiore in Croazia non siano i prezzi in euro o in kune, ma le entrate. Se queste fossero un po’ più alte, non importerebbe assolutamente il tipo di valuta in vigore”, ha commentato Milan.

Milan.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Un cambio personalizzato
Tra i commercianti che hanno esposto soltanto i prezzi in euro, c’è anche Ramona, la quale ci ha confermato però che le persone più anziane continuano a chiedere l’importo in kune. “Alcuni acquirenti ci hanno chiesto quanto costerebbe in kune il prodotto acquistato. Io personalmente faccio mentalmente il cambio solo per il prezzo dei prodotti che non ho acquistato finora, anche se con un cambio tutto mio. Infatti, moltiplico per 7 e quindi 30 euro sono per me circa 200 kune. Per i prodotti d’uso quotidiano sono, ormai, abituata e quindi non tengo conto dell’importo che era presentato anche in kune. Comunque, sono convinta che a tante persone servirà ancora un bel po’ di tempo per abituarsi alla moneta unica”, ci ha detto ancora Ramona.

Ramona.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Anche Angela è convinta del fatto che ancora per un certo periodo continuerà a calcolare l’importo in kune. “Specialmente per quanto riguarda importi più grossi. Quando vedo il prezzo in euro sembra tutto molto accessibile, poi invece fai il calcolo e ti rendi conto che ad esempio 300 euro sono in realtà quasi 2.300 kune, il che non è poco. Per i prodotti che acquisto ogni giorno mi sono ormai abituata”, ha affermato.
Dragica ci ha spiegato, invece, che purtroppo non cambierà il fatto di calcolare i prezzi in kune. “La pensione è quella che è, sia in kune che in euro. Non possiamo fare miracoli né clonarla. I prezzi sono saliti alle stelle con l’introduzione dell’euro e probabilmente continueranno a salire perché verranno arrotondati poco alla volta. Tutto è possibile e ormai non c’è da sorprendersi. Le kune che avevo in casa le ho cambiate in euro già all’inizio del 2023, anche perché la quantità era minima come del resto tutte le mie entrate”, ha concluso la nostra ultima interlocutrice.

Dragica.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

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