Ex ospedale pediatrico di Costabella: gioiello da salvaguardare (foto)

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Ex ospedale pediatrico di Costabella: gioiello da salvaguardare (foto)
Foto Roni Brmalj

L’associazione “Urbani Separe” ha organizzato ieri mattina una visita guidata all’ex ospedale pediatrico di Costabella. È stata un’occasione unica per vedere ancora una volta questo complesso, che da un secolo si occupava della cura dei bambini. Dal 1924, come colonia marina Villa Italia e dagli anni ‘60 del secolo scorso come ospedale pediatrico.
A fare da padroni di casa e guide sono state per prima l’architetto paesaggista Petra Hrvatin, la quale ha fatto notare il lato naturalistico peculiare di questo complesso. Tante piante e tanti alberi – negli ultimi anni non sono stati curati a dovere – ancora oggi ci possono avvicinare alla bellezza che circondava questi palazzi. Poi la parola è stata presa dall’architetta Nana Palinić, la quale ha guidato la passeggiata lungo tutto il complesso, che comprende sette edifici principali.
Il tutto è iniziato al cancello d’ingresso. Qui troviamo la prima casa, una volta occupata dal guardiano e poi ampliata fino a diventare la sede della scuola dell’ospedale. Andando avanti alla sinistra abbiamo appreso la storia iniziale della Colonia marina e dei prima palazzi costruiti all’inizio degli anni ‘20 e che hanno rappresentato la base dell’istituto per la cura dei bambini e i problemi contro la tubercolosi. Di fronte, l’unico palazzo costruito dopo apertura dell’ospedale pediatrico negli anni ‘60. Il moderno palazzo bianco stonava con il resto del complesso, ma per l’epoca era del tutto funzionale e pratico. Andando avanti, sulla destra arriviamo alla più imponente villa del complesso, che negli anni è stata ampliata e diventata sede del reparto di chirurgia. Ancora oggi offre un fantastico panorama verso il mare e la spiaggia. Subito sotto, i resti dell’originale fontana e di fronte la casa dell’economato e della cucina. Più a ovest altri due palazzi circondati dal verde, costruiti alla fine degli anni ‘30. Originale soprattutto l’ultimo, con ampie finestre e con un piccolo teatro, adibito successivamente a sala per gli alunni della scuola di medicina. Al ritorno ci siamo fermati davanti a un altro dei più antichi palazzi e alla zona verde con tanto di spazio per il giardinaggio.
L’interessante visita al complesso si è concentrata sulla sua importanza storica e contemporanea come paesaggio architettonico e urbano, nonché sociale e naturale. Tutta la zona è ancora sotto l’ingerenza del Ministero della Salute. Una volta completato il suo svuotamento, passerà alla Città di Fiume. Cosa ne sarà poi di questo fantastico complesso, staremo a vedere.

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