Euro. Si temono rialzi dei prezzi

Il sondaggio di Hendal conferma tutti i dubbi dei croati

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Euro. Si temono rialzi dei prezzi

Meno di un terzo dei cittadini croati ritiene che il Paese sia pronto ad adottare l’euro all’inizio del 2023 mentre la stragrande maggioranza (l’86,2 per cento) teme che l’introduzione della moneta comunitaria possa portare a un implicito aumento dei prezzi. È quanto emerso dal sondaggio presentato ieri a Zagabria, scaturito dall’iniziativa dell’eurodeputata Biljana Borzan. “Lo scopo di questa ricerca non è di creare ulteriore panico tra i cittadini, anzi, si vuole tranquillizzarli fornendo loro dati che indicano in modo chiaro e inequivocabile come l’introduzione dell’euro sia un passo positivo”, ha affermato l’europarlamentare.
Il sondaggio, condotto da Hendal tra marzo e aprile di quest’anno, ha riguardato 805 intervistati di cui il 29,9 per cento si è detto pienamente o per lo più d’accordo con l’affermazione che la Croazia sia pronta ad adottare l’euro all’inizio del 2023. Non concorda con quest’asserzione il 45,5 per cento dei partecipanti all’inchiesta. “Finora abbiamo affrontato tre ondate di rincari dovute alla crisi innescata dalla pandemia da coronavirus, al terremoto e alla guerra in Ucraina. Questa potrebbe essere la quarta qualora i prezzi, una volta arrivato l’euro, dovessero lievitare. I cittadini sono ormai stufi e capisco la loro preoccupazione per come l’introduzione della moneta europea possa influire sui loro bilanci familiari”, ha detto Biljana Borzan facendo l’esempio della Slovenia dove dall’arrivo dell’euro gli stipendi lordi sono aumentati del 46 per cento e i prezzi del 26 per cento, mentre in Lettonia i salari sono cresciuti di 67 e i prezzi di 10 punti percentuali.
“Vediamo, dunque, che c’è un aumento a breve termine dei prezzi, ma è ben visibile il vantaggio a lungo termine per i cittadini e sono sicura che ciò accadrà anche in Croazia, perché l’adesione all’eurozona in realtà significa guadagno economico”, ha sottolineato l’europarlamentare Biljana Borzan. Ha fatto sapere inoltre come in base alla Legge sull’introduzione dell’euro le imprese non potranno aumentare i prezzi di prodotti e servizi senza una ragione ben valida. Anche se lo dovessero fare non verranno sanzionate in quanto non è prevista alcuna multa.

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