Croazia, lunedì riparte la scuola Covid free

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Croazia, lunedì riparte la scuola Covid free
Foto Tomislav Miletic/PIXSELL

unedì prossimo inizia l’anno scolastico 2022/23. “L’istruzione, a fianco della politica demografica, ha un ruolo chiave per garantire alla società croata d’evolversi dal punto di vista qualitativo, mettendola nella posizione di essere competitiva a livello globale, garantendo così la crescita economica e lo sviluppo”, ha detto ieri il premier Andrej Plenković parlando durante la riunione di governo della riapertura delle scuole. Il capo dell’Esecutivo ha rilevato che nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza sono stati previsti 7,5 miliardi di kune da investire nell’istruzione e nella scienza, incluso l’importo destinato agli edifici che ospitano le scuole e gli asili d’infanzia.
Il ministro della Scienza e dell’Istruzione, Radovan Fuchs, ha sottolineato che, per la prima volta negli ultimi due anni, il rientro a scuola non prevede un regime speciale dovuto al Covid-19. Quindi almeno per il momento non si corre il rischio di dover procedere nuovamente con le lezioni a distanza e nemmeno gli alunni dovranno sottostare a scuola a provvedimenti sanitari particolari. Siamo nei ranghi della normalità o quasi, in quanto giocoforza non si dovrà abbassare la guardia visto che l’autunno e l’inverno sono alle porte con tutte le incognite possibili immaginabili.
Per quanto concerne il rischio che in alcune aree del Paese gli autotrasportatori sospendano il servizio di scuolabus a causa della mancanza di alunni, Fuchs ha chiarito che il compito di garantire il servizio spetta alle Regioni e di essere certo che nessuna unità d’autogoverno territoriale consentirà che anche un solo alunno sia messo nella posizione di non riuscire a raggiungere la propria scuola. “Lo Stato assicurerà le risorse”, ha puntualizzato. “Tutti i bambini iscritti alle elementari hanno diritto a usufruire del trasporto gratuito fino a scuola. Il compito d’assicurare tale servizio spetta ai fondatori degli istituti scolastici che a questo titolo intascano i mezzi assicurati nel Bilancio nazionale attraverso il meccanismo decentralizzato, mentre nel caso degli alunni che frequentano le classi superiori tale onere spetta al Dicastero”, ha concluso il ministro della Scienza e dell’Istruzione, Radovan Fuchs.

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