Croazia. Lo scandalo «software» fa impazzire le reti sociali

0
Croazia. Lo scandalo «software» fa impazzire le reti sociali
Josipa Rimac. Photo: Hrvoje Jelavic/PIXSELL

La sigla AP, comparsa nell’ambito di uno scambio di messaggi WhatsApp tra l’ex ministro dello Sviluppo regionale e dei Fondi europei, Gabrijela Žalac, e l’ex segretario di Stato in seno al Ministero dell’Amministrazione, Josipa Rimac, entrambe sotto processo con l’accusa d’aver commesso reati connessi alla corruzione e intascato mazzette è diventata un tormentone sulle reti sociali. Non è passato inosservato, che l’acronimo – emerso, stando a quanto riportato dai mezzi d’informazione, nell’ambito di un’intercettazione compiuta nel contesto di un’inchiesta condotta dalla Procura europea che di recente ha sollevato un atto d’accusa nei confronti di Gabrijela Žalac, sospettata d’aver danneggiato il Bilancio nazionale e quello comunitario pagando un importo spropositato un software – corrisponde alle iniziali del premier Andrej Plenković.
“Gioia. Si coraggiosa. Vedo che anche gli addetti all’approvvigionamento pubblico si sono messi di traverso. Se hai bisogno di qualcosa in quel contesto non esitare a chiamarmi. Per te tutto”, avrebbe scritto nel novembre del 2017 Josipa Rimac a Gabrijela Žalac dopo che la Commissione statale per il controllo dell’approvvigionamento pubblico (DKOM) aveva bocciato il primo concorso pubblico per l’acquisto di un programma per la gestione della banca dati attinente all’utilizzo dei fondi europei. Alcuni giorni dopo, stando a quanto riportato dal Večernji list, Gabrijela Žalac avrebbe risposto alla sua interlocutrice quanto segue: “Ma guarda. Questo finirà come dico io. Quanto prima. Domani concorderemo con AP e metteremo a punto un contrattacco”.

Gabrijela Žalac. Photo: Josip Regovic/PIXSELL

Dopo che la conversazione è diventata di dominio pubblico dai Banski dvori hanno puntualizzato che il capo del governo comunica regolarmente con i membri dell’Esecutivo. Non hanno nascosto che a suo tempo aveva chiesto delucidazioni pure sul software in oggetto, ma hanno respinto nel modo più categorico l’ipotesi relativa a un suo coinvolgimento nelle presunte malversazioni. In Rete, intanto, sono state formulate numerose ipotesi su cosa possano significare le lettere AP. Un fruitore di Twitter reputa che si tratti dell’acronimo di “ako prođe” (se la và), un altro che si tratti dell’abbreviazione di “antikorupcijski program” (programma anticorruzione). Un’altra persona è convinta che si stessero riferendo ad Al Pacino, un’altra ancora è giunta alla conclusione che AP significhi Access point. Un internauta ha supposto che le due stessero parlando del marchio Agent Provocateur (un’azienda britannica specializzata nella produzione di lingerie, nda)…
Lo scandalo Software era stato portato alla luce nel 2019 dal portale Telegram. Sebbene l’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (USKOK) avesse giudicato positivamente l’iter relativo all’acquisto della banca dati finita sotto la lente, la Procura europea volle effettuare ulteriori controlli che portarono successivamente all’arresto di Gabrijela Žalac e di alcuni suoi collaboratori. Oltre all’ex ministro la Procura europea nel frattempo ha citato in giudizio pure gli imprenditori Mladen Šimunac e Marko Jukić, nonché Tomislav Petric, già direttore dell’Agenzia centrale per il finanziamento e la contrattualizzazione (SAFU). Gli inquirenti sospettano che Gabrijela Žalac abbia pompato il valore del programma informatico onde assicurare a Šimunac e a Jukić un lauto guadagno. La banca dati fu pagata 1,73 milioni di euro, ovvero 12.991.000 kune, mentre a detta dei periti il valore del medesimo dovrebbe attestarsi attorno ai 2,7 milioni di kune (circa 360mila euro).

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display