Controlli ai confini. La Slovenia blocca 20 persone nelle prime 24 ore

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Controlli ai confini. La Slovenia blocca 20 persone nelle prime 24 ore
I controlli al confine di Pasjak, nell'entroterra di Fiume. Foto Roni Brmalj

Nel corso della prima giornata dei controlli ai confini con la Croazia e l’Ungheria, la Slovenia ha vietato l’ingresso a 20 persone. Lo hanno annunciato il ministro degli Interni sloveno, Boštjan Poklukar, e il direttore generale della Polizia, Senad Jušić, durante una visita al valico di frontiera di Obrežje effettuata oggi, domenica 22 ottobre.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è la prevenzione del terrorismo, dell’estremismo e del crimine transfrontaliero, oltre a garantire la scorrevolezza del traffico e migliorare la vita delle persone che vivono nelle zone di confine. Il ministro Poklukar ha sottolineato che questa decisione è stata presa a causa della crescente imprevedibilità del conflitto in Medio Oriente, il che ha reso necessario un rafforzamento delle misure di sicurezza.

I controlli ai confini sono stati implementati sabato 21 ottobre e dovrebbero durare dieci giorni. Tuttavia, Poklukar ha suggerito che queste misure potrebbero essere prolungate a causa delle continue minacce terroristiche. Ha affermato che la situazione in Medio Oriente è in continua evoluzione, rendendo difficile prevedere cosa accadrà in futuro.

Il ministro ha anche affermato che la polizia al confine sta conducendo controlli selettivi, ma che il loro lavoro è stato finora efficace. Hanno già scoperto un contrabbandiere al valico di frontiera nell’area di Novo mesto. Fortunatamente, per i residenti delle zone di confine, le restrizioni di ingresso non sembrano avere causato gravi disagi.

La Slovenia è anche impegnata in una cooperazione internazionale più intensa in materia di sicurezza al confine. Poklukar ha annunciato che ha già avviato un dialogo con i colleghi italiani e croati e che un incontro è èrevisto il 2 novembre a Trieste, mentre a breve incontrerà il ministro della Sicurezza della Bosnia ed Erzegovina per discutere delle possibilità di una missione dell’Agenzia europea per la guardia di frontiera e costiera (Frontex) in Bosnia ed Erzegovina.

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