L’amministrazione fiscale smentisce le informazioni apparse sui media croati secondo cui si sta per introdurre una nuova imposta sulle case vacanza. Al fine di fornire informazioni accurate, il Fisco croato ha emesso la seguente nota in cui precisa che le attuali modifiche alla legge sulle imposte locali (ZLP) non introducono una nuova tassa, né estendono o modificano il modo in cui viene applicata.

In base alle disposizioni della suddetta legge, “l’imposta sulle case vacanza è un’imposta opzionale, il che significa che le unità di governo locale decidono autonomamente e con una propria delibera se introdurre l’imposta sulle case per le vacanze. Oltre ad apportare questa decisione, le unità di governo locale sono autorizzate anche a stabilire l’importo dell’imposta entro i limiti stabiliti dalla legge, in base alla posizione, all’età, alle condizioni dell’immobile e ad altre circostanze rilevanti per l’uso delle case vacanza, nonché l’autorità fiscale competente per determinare e riscuotere l’imposta”.

“Con queste modifiche alla legge sulle imposte locali, su richiesta di alcune unità di governo locale – prosegue il comunicato del Fisco – viene aumentato il limite massimo per stabilire l’importo di questa imposta e vengono precisate le disposizioni per determinare lo status di casa vacanza nel caso in cui l’immobile in questione venga utilizzato per l’affitto turistico”. Infatti, per stabilire l’obbligo dell’imposta sulle case vacanza, che è una delle forme di imposta sulla proprietà, “è fondamentale stabilire se si tratta di un edificio o di una parte di edificio o di un appartamento utilizzato in modo occasionale o stagionale, o se l’immobile in questione non ha uno scopo di utilizzo permanente (per la residenza del proprietario o di altre persone o per altri scopi permanenti)”. L’affitto di appartamenti, camere e letti a viaggiatori e turisti, fornito in base a una normativa speciale, “è un’attività svolta da persone fisiche e, in base all’attività svolta, l’imposta sui redditi è dovuta in base alle disposizioni della legge sull’imposta sul reddito. Se l’attività di affitto di appartamenti, camere e letti a viaggiatori e turisti viene svolta solo in parte dell’anno solare, è evidente che tale immobile viene utilizzato in modo occasionale o stagionale e, indipendentemente dall’attività svolta nell’immobile in questione, lo stesso è soggetto all’obbligo di pagamento dell’imposta sulle case vacanza”.

L’imposta sulle case vacanza e l’imposta sul reddito pagata dagli affittuari “sono forme di tassazione che vengono determinate in modo indipendente l’una dall’altra”, poiché si tratta di imposte determinate su basi diverse. L’imposta sulle case vacanza “è determinata in base alla proprietà e all’uso di un determinato immobile, mentre l’imposta sul reddito è determinata in base all’esercizio di un’attività in base ai redditi ottenuti o ad altri criteri.

Questa interpretazione delle imposte “è basata sui principi fondamentali della tassazione che si fonda su tre pilastri (lavoro, proprietà e consumo), che sono stati implementati nelle disposizioni di legge relative all’obbligo di pagamento di queste imposte”. L’Amministrazione fiscale interpreta e applica queste disposizioni di legge “invariabilmente fin dall’introduzione di queste forme di tassazione, come chiaramente evidenziato anche nei pareri richiesti dai contribuenti e pubblicati sul sito web dell’Amministrazione fiscale”, conclude la nota del Fisco croato, con cui si è voluto spazzare via i dubbi sulle modifiche alla legge.