Caro-luce. Autunno caldo, il governo taglia gli aiuti?

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Caro-luce. Autunno caldo, il governo taglia gli aiuti?

Le tariffe per l’energia elettrica per i cittadini e le piccole imprese potrebbero rimanere le stesse anche dopo la scadenza delle misure di sostegno governative il 30 settembre. Vi è una proposta in discussione presso il governo per eliminare o ridurre i sussidi per l’energia elettrica per le maggiori imprese, ma la situazione è ancora in fase di discussione.

Si sta considerando anche l’opzione di mantenere tutto invariato come ora, ma a causa delle raccomandazioni della Commissione europea nell’ambito del semestre di primavera, che suggeriscono di eliminare gli aiuti per la crisi energetica entro la fine dell’anno, potrebbero esserci modifiche nel nuovo pacchetto in preparazione, previsto per settembre.

La Commissione ha anche proposto che, in caso di necessità di misure di sostegno a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia, queste debbano essere mirate per proteggere le famiglie e le imprese vulnerabili, rimanendo sostenibili dal punto di vista fiscale e mantenendo gli incentivi per il risparmio energetico.

Il pacchetto in vigore fino al 30 settembre differenzia le tariffe per le famiglie e le imprese che consumano di più da quelle che consumano di meno. Le famiglie con un consumo semestrale fino a 2500 chilowattora pagano 59 euro per megawattora di elettricità, mentre quelle oltre tale soglia pagano 88 euro. Le piccole imprese pagano 62 euro per megawattora per un consumo semestrale inferiore a 250.000 chilowattora, e queste rappresentano oltre 80.800 entità. D’altra parte, le imprese più grandi che consumano oltre 250.000 chilowattora a livello semestrale pagano da 180 a 230 euro per megawattora, e questa è la parte più generosa del pacchetto, dato che su un totale di 596 milioni di euro di sussidi per l’elettricità, addirittura il 60% o 348 milioni di euro vanno alle grandi imprese.

Sembra che misure continue siano necessarie poiché i prezzi dell’energia sulla borsa stanno nuovamente aumentando. Attualmente, il prezzo è di circa 160 euro, mentre durante tutta l’estate era al di sotto dei 100 euro.

Come riporta il quotidiano Jutarnji list, sempre vicino alle vicende nel governo, si sta ancora discutendo su questo argomento e che è necessario considerare quali interventi adottare per prevenire l’aumento dei prezzi per i cittadini e l’economia, evitando che i prezzi aumentino nonostante l’aiuto del governo.

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