Biglietto di sola andata dal Cile per immergersi nella vita fiumana

Nomadi digitali. A colloquio con la psicologa Vania Yutronić Iratchet che ama il lavoro da remoto. Risiede in riva al Quarnero dal 2021. «Avere il mare così vicino è importante»

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Biglietto di sola andata dal Cile per immergersi nella vita fiumana
Vania Yutronić Iratchet. Foto: Željko Jerneić

Il “lavoro a distanza” presenta diverse sfumature. Le tecnologie e i lavori moderni, che si stanno man mano adattando alle esigenze della società contemporanea, permettono in molti casi di svolgere il proprio lavoro a distanza, da qualsiasi parte del mondo si preferisca. Fino a qualche tempo fa questo stile di vita sembrava un’utopia. Oggigiorno, invece, è sempre più evidente quanto sia questo il vero futuro del lavoro, grazie al quale è possibile raggiungere il giusto equilibrio tra vita professionale e privata. Questo nuovo e fondamentale aspetto del mercato del lavoro lo hanno capito numerose aziende in tutto il mondo che, già nelle prime settimane dell’emergenza pandemica, hanno adottato modalità di lavoro agile, continuando a mantenere questa tendenza ancora oggi. C’è chi decide di trascorrere brevi periodi in città e Paesi diversi, c’è chi invece è alla continua ricerca di un posto dove sentirsi a casa e stabilirsi definitivamente e c’è infine chi si trasferisce dall’altra punta del mondo, convinto della decisione presa e senza sentire la necessità di cambiare luogo di continuo, perché sa di aver già trovato la propria dimensione. Quest’ultimo è il caso di Vania Yutronić Iratchet, psicologa cilena che da settembre del 2021 vive a Fiume.
Nata ad Antofagasta
Vania è nata e cresciuta ad Antofagasta, una città portuale situata nel Cile settentrionale. Successivamente, quando ha intrapreso gli studi universitari, si è trasferita nella capitale, Santiago, per studiare e iniziare lì una nuova fase della sua vita. Dopo aver conseguito una laurea in Psicologia, si è specializzata in psicoterapia sistemica centrata sulla narrazione. Vania possiede inoltre una formazione in studi di genere e sessualità che le hanno permesso di trattare i pazienti attraverso l’integrazione di diversi modelli e tecniche terapeutiche avanzate. A seguito dei suoi studi, ha dato il via alla sua carriera professionale nella capitale cilena, lavorando come psicoterapeuta e collaborando con il Ministero della Salute nella progettazione di politiche pubbliche. Un altro interessante aspetto del suo lavoro che ci ha raccontato con fierezza riguarda la tecnica di analisi e terapia delle costellazioni familiari e sistemiche, ossia un particolare metodo terapeutico che cerca di comprendere il comportamento all’interno delle famiglie e che, se richiesto, adopera durante le sessioni con i pazienti.
Una nuova avventura
Pur essendo profondamente affezionata al suo Paese natale, a un certo punto Vania ha sentito l’esigenza di dare una svolta alla sua vita e intraprendere una nuova avventura all’estero. La Croazia è stata sempre tra le prime opzioni valutate, essendo un Paese con il quale possiede un profondo legame, in quanto suo nonno era originario della Dalmazia, dell’isola di Brazza (Brač), luogo che aveva dovuto lasciare nel lontano 1926. Questo legame con la Croazia l’ha sempre affascinata e incuriosita. A darle la spinta decisiva per cambiare vita e iniziare una nuova esperienza è stata sua sorella. Un giorno, dopo aver scoperto l’esistenza di una borsa di studio finalizzata all’apprendimento della lingua croata e destinata a chi ha origini croate, ma risiede fuori dal Paese, ha immediatamente informato Vania. Questo programma di studio è promosso dall’Ufficio centrale dello Stato per i croati fuori dalla Repubblica di Croazia e ha l’obiettivo di far imparare la lingua, far conoscere la cultura croata e promuovere l’unità e la cooperazione. Al tempo stesso, un altro scopo di quest’iniziativa è permettere il ritorno dei croati che hanno lasciato il proprio Paese d’origine, nonché dei loro discendenti. Si tratta di un programma di studio organizzato dalle Facoltà di Filosofia di Zagabria, Spalato, Fiume, Osijek, dall’Università di Zara, dalla Facoltà di Filosofia di Pola e dall’Università di Ragusa (Dubrovnik) di Dalmazia. I vincitori della borsa di studio s’impegnano poi a seguire regolarmente le lezioni presso la sede universitaria dove è avvenuta l’iscrizione. Nel caso di Vania, è stata sicura fin dal primo momento di voler frequentare l’Università a Fiume, perché rimasta affascinata dalle foto della città che, essendo portuale, le ricordava molto Antofagasta.
Amore a prima vista
Così, dopo essere risultata vincitrice della borsa di studio presso l’Università di Fiume, nel settembre del 2021 ha preparato i bagagli e ha avuto inizio la sua avventura nel capoluogo quarnerino. Per Vania è stato un vero e proprio amore a prima vista: “Amo Fiume alla follia”, ha affermato sorridendo. “Avere il mare così vicino è davvero importante per me. Il calore e l’umorismo delle persone, poi, mi è stato di grande aiuto”. Nonostante le difficoltà incontrate nel primo periodo, soprattutto per la lingua, non è stato difficile per lei affezionarsi subito alla città. Ancora oggi, a distanza di quasi due anni, Vania continua le sue lezioni di croato, per le quali si reca due volte a settimana nel Campus di Tersatto dell’Università di Fiume. Alla grammatica, i professori alternano anche lezioni su storia e cultura, con interessanti attività che coinvolgono gli studenti. Una delle lezioni che ha catturato maggiormente la sua attenzione è stata quella sulla storia del cinema dell’ex Jugoslavia, grazie alla quale ha avuto l’opportunità di avvicinarsi a un genere cinematografico di cui non era a conoscenza.
Istruzioni per l’uso
Quando non è impegnata a seguire le lezioni di croato, Vania continua il suo lavoro da psicoterapeuta a distanza. La maggior parte dei suoi pazienti vive in Cile, mentre altri risiedono in Germania, Spagna e Repubblica Ceca. Organizzare il lavoro e gli orari è fondamentale, specialmente per concordare le sedute con i pazienti in Cile, dato il fuso orario.
Ma non c’è niente che non si possa fare per Vania! E così ha rimediato organizzando un piano di lavoro secondo le esigenze dei suoi pazienti, fissando di pomeriggio le sedute con coloro che vivono in Cile e adeguando di conseguenza le sedute con i pazienti residenti in Europa. Spesso per il suo lavoro organizza anche dei seminari, sia in presenza che online. L’ultimo si è tenuto lo scorso giugno ed è stato organizzato dal Circolo di professionisti e imprenditori di origine croata, finanziato dall’Ufficio centrale dello Stato per i croati all’estero e realizzato dall’Istituto per le migrazioni e gli studi etnici (IMIN) nell’ambito del progetto “Dall’arrivo al soggiorno. La socializzazione e il networking come forma d’integrazione dei croati all’estero nella società croata”. Il tema centrale del suo intervento è stato l’impatto psicosociale della migrazione sulla nostra vita, al termine del quale è seguito uno scambio d’opinioni e di esperienze sull’argomento.

Ottimizzare i tempi
Secondo Vania, tra le competenze necessarie per lavorare da remoto rientrano senza dubbio la pazienza, la flessibilità e la proattività. È inoltre fondamentale ricreare uno spazio di lavoro in cui ci si possa concentrare e soprattutto stabilire una routine che aiuti a scandire un ritmo produttivo, per non cadere nella “tentazione” di distrazioni continue, non avendo l’ansia e la pressione dell’ufficio. “Non credo esistano consigli precisi da dare per lavorare da remoto. Penso sia davvero soggettivo.
Quello che mi sento di dire, però, è che bisogna conoscere il proprio ritmo. Io ad esempio per lavorare adotto la cosiddetta tecnica del pomodoro, che è un metodo di gestione del tempo secondo il quale occorre alternare intervalli di lavoro a intervalli di pause. Questo metodo mi aiuta a essere produttiva e a stare concentrata mentre lavoro”. Vania ha sottolineato che la sua occupazione richiede inevitabilmente un ambiente tranquillo, senza distrazioni; per questo motivo preferisce non frequentare spazi di co-working. Ci ha però confidato che quando le è possibile ama lavorare vicino al mare: Pećine e Kostrena sono i suoi posti favoriti.
Missione da raggiungere
A breve saranno due anni che Fiume è diventata la sua casa e Vania è ogni giorno più convinta di aver preso la decisione giusta trasferendosi in Croazia. A distanza di quasi due anni ha ben chiara la sua missione, che la sprona quotidianamente a continuare la sua esperienza di vita croata: studiare la lingua e migliorarla. E dall’entusiasmo che la contraddistingue mentre ci racconta le emozioni che la stanno accompagnando in questa sua permanenza a Fiume, siamo sicuri che ce la farà.

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