Beroš: «Non credo che si arriverà allo sciopero»

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Beroš: «Non credo che si arriverà allo sciopero»
Il ministro della Salute, Vili Beroš

Il governo di Andrej Plenković non si è lasciato impressionare, almeno a parole, dalle manifestazione di ieri della sinistra a Zagabria. Appare però molto più preoccupato di un’ondata di scioperi nel settore pubblico alla vigilia delle elezioni politiche. A suscitare apprensione sono in particolare le proteste e il possibile sciopero annunciato dalle associazioni dei medici, Il ministro della Sanità Vili Beroš ha sottolineato che il dialogo è continuo rilevando di aspettarsi che non si arriverà a un’agitazione. “Sono sempre ottimista”, ha affermato, ricordando che è ormai dal 2016 che il governo provvede ad aumentare i diritti materiali di tutti i dipendenti della Sanità.

“Ritengo che parte delle richieste delle infermiere, dei tecnici, ma anche dei medici, sia fondata. Ma sono altresì sicuro nell’armonizzazione, il che è, in definitiva, lo scopo dell’ultimo decreto”, ha puntualizzato il ministro, ricordando che il documento è stato redatto dal governo, ma che il premier Andrej Plenković ha voluto dimostrare trasparenza e inclusione sociale, perciò ha invitato tutte le parti in causa a esprimere i propri commenti in merito al decreto, in maniera tale da eliminare eventuali illogicità ed errori. “Proprio questo accadrà e sono convinto che non ci saranno particolari proteste né scioperi”, ha ribadito Beroš, rieiterando che tutti i dipendenti della Sanità avranno un aumento di paga, grazie a un passo avanti senza precedenti compiuto dal governo.

“Con la Legge e i due decreti inerenti ai dipendenti pubblici e statali, l’nsieme delle retribuzioni aumenta di più di 1,5 miliardi di euro a livello annuo. Di tale cifra, 197 milioni di euro vanno al sistema sanitario e, se prendiamo in considerazione il 30 per cento che concerne i turni di guardia straordinari, arriviamo a circa 250 milioni di euro all’anno”, ha puntualizzato il ministro.

Vili Beroš, ha commentato la protesta in piazza San Marco a Zagabria, asserendo che “quelle persone è come se vivessero in un altro Universo, non vivono l’oggi. Le loro parole appartengono a epoche passate, contrarie a tutto ciò che il governo, il Ministero ed io, in qualità di ministro, abbiamo fatto. Oltre alle critiche e alle insinuazioni, non ho sentito nulla di costruttivo”.

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