Bando UPT: ecco i progetti «premiati»

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Bando UPT: ecco i progetti «premiati»

A pochi giorni dall’insediamento del nuovo CdA dell’UPT, che avverrà nella riunione di venerdì prossimo, è stata resa nota la lista dei progetti finanziati per il 2020 dai mezzi regionali FVG, per capirci si tratta dei 570.000 euro che tanto dibattito hanno suscitato all’interno della nostra Comunità nazionale. Il Bando pubblicato dall’Università Popolare di Trieste il 19 maggio 2020 prevede l’esecuzione di progetti finanziati dalla Regione FVG volti a promuovere la conservazione e lo sviluppo del patrimonio culturale e linguistico del gruppo etnico italiano dei Paesi dell’ex Jugoslavia e i rapporti dello stesso gruppo con la nazione italiana ai sensi dell’Art. 27 bis della Legge Regionale 11 agosto 2014 n. 16.
Una prassi contestata
Sono diciotto i progetti accettati, una quindicina quelli ammessi senza finanziamento e tre i non ammissibili. Nel primo gruppo in testa compare l’Unione Italiana con diversi progetti, seguita da due Comunità che non hanno accolto il suo invito a non presentare progetti direttamente, ma di farlo attraverso il rappresentante unitario della comunità nazionale: si tratta di Rovigno e Umago che hanno scelto la strada diretta. Ricorderemo che questa modalità di interventi era stata largamente perorata dall’assessorato alla cultura dell’FVG all’epoca della gestione di Debora Serracchiani, che aveva visto protagonista l’assessore Gianni Torrenti. Prassi rimasta invariata anche dopo l’avvicendamento delle amministrazioni. Se a livello regionale tale politica aveva suscitato molta perplessità, a livello UI aveva significato, sin dall’inizio, un’ipotesi di separazione all’interno del rappresentante unico della comunità.
I soggetti beneficiari
A fronte di progetti generali dell’Unione Italiana rivolti alle scuole, all’attività sportiva, alla cultura, e così via per un ammontare complessivo di quasi 300.000 euro, a Rovigno vanno 8.400 euro per il Festival del Film e 1.300 per il Concorso di dialetto rovignese, a Umago quasi 20.000 euro per l’itinerario storico-letterario dedicato a Tomizza e per il progetto “Dalle casite ai trulli”. A candidare progetti è stata anche la Comunità degli Italiani in Montenegro, alla quale per i corsi di lingua italiana sono stati ammessi 25.000 euro. Seguono 90.000 euro per il CRS di Rovigno, 22.000 per il Dipartimento di italianistica di Pola; 8.000 per la Biblioteca civica di Pola; 2.300 per l’attività dell’Associazione italiana di Banja Luka; 40.780 euro per il Consiglio per la nazionalità italiana della Regione istriana e 25.000 euro per l’Asilo Pinocchio di Zara. Tra i progetti in graduatoria non finanziati ce ne sono altri dei soggetti già ammessi, ma anche alcuni espressi da altri proponenti.
Valutazione e quesiti
La commissione che ha operato ai fini della legge 16/2014 che ha istituito il finanziamento, ha pubblicato una delibera la n. 35 del 25/06/2020 che rende legittime le decisioni e fattibile l’erogazione di un anticipo del 70 per cento del finanziamento mentre il saldo verrà effettuato previo controllo e approvazione del rendiconto finale.
“I progetti – rileva la commissione dell’UPT – sono stati valutati sulla base di una serie di precisi criteri, come indicati dal bando, quali ad esempio la qualità delle proposte culturali e il grado di innovatività delle stesse, la rilevanza territoriale, l’ottimizzazione delle risorse, nonché la spesa storica su finanziamenti regionali destinata ai singoli soggetti rappresentativi”.
Questa evidente frizione aveva portato nelle ultime assemblee UI a cercare “un rapporto diretto con la nazione madre” e nel caso ciò non fosse possibile “a esprimere un proprio rappresentante nel Consiglio di amministrazione dell’UPT”. Questa richiesta è stata sostenuta a grande maggioranza dall’Assemblea – come ha sottolineato più volte il presidente Paolo Demarin – che ha inoltre invitato l’Ente morale triestino “a fornire una relazione completa sui progetti per la CNI, di loro competenza”. Evidenza che era stata chiesta anche in passato, senza mai ottenerla, nonostante l’UPT gestisca i due terzi dei fondi che lo Stato italiano destina alla nostra minoranza ed “è giusto avere una visione dettagliata di come vengono spese le risorse per i progetti che noi abbiamo indicato”.

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