Allarme caroprezzi, cresce la preoccupazione

L’inflazione che avanza, i rincari e l’insicurezza per il futuro non lasciano spazio all’ottimismo

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Allarme caroprezzi, cresce la preoccupazione

I prossimi due mesi rischiano di essere indigesti per tutti, con le festività alle porte e l’inflazione galoppante che sta prosciugando i già esigui risparmi. L’anno scorso si è accentuato il carovita in tutti i settori, dagli alimenti al gasolio. Purtroppo il caroprezzi ha subito un’impennata nell’ultimo periodo e praticamente ogni settimana le persone devono fare i conti con una spesa maggiorata di molto e le bollette con cifre in costante aumento. L’ultimo aumento riguarda l’alimento più richiesto, il pane e affini, che dall’inizio di questa settimana ha subito un aumento che varia dall’una alle tre kune e basta per preoccupare la maggior parte delle persone, per non parlare di altri prodotti necessari alla sopravvivenza.
Passando per il Corso si nota la preoccupazione delle persone che devono quotidianamente fare i conti con l’aumento dei prezzi praricamente giornaliero, e iniziare a rinunciare alle piccole gioie come il prendere un caffè in compagnia, pure questo rincarato negli ultimi mesi, comodamente seduti in uno dei numerosi bar cittadini, oppure all’acquisto di un vestito o di un paio di scarpe.
”Stiamo assistendo a un aumento incontrollato dei prezzi – ci fa sapere Bruna, giovane giornalista – in tutti i settori. Il tutto ha inizio con il rincaro del gasolio poi se ci si aggiunge quello degli articoli alimentari, tutto il mercato subisce un’impennata drastica. Purtroppo per noi giovani la situazione sta diventano sempre più difficile. È in gioco la nostra autonomia in quanto con gli stipendi bassi, da principianti, non possiamo permetterci di vivere per conto nostro, in piena libertà senza dipendere finanziariamente dai genitori”.
L’operatore tecnico Dževad Bećar afferma che “l’inflazione e il carovita non si fermano e non vedo la fine di questo calvario sul quale non possiamo influire minimamente. Si tratta di un fermento globale in cui i Paesi benestanti riescono a rimanere a galla, purtroppo per noi piccolini, tutto diventa molto più difficile. Non ci resta che recarci oltreconfine per gli acquisti essenziali, nonostante anche nei negozi in Slovenia e in Italia i prezzi siano in aumento, ma mai come qui, dove semplicemente l’aumento del prezzo di un prodotto si aggira sul 10-15 per cento. In definitiva, ci stanno preparando per l’introduzione dell’euro, con un aumento dei prezzi spropositato”. Parlando degli stipendi Mario Kovačić, lavoratore dipendente, conferma che non stanno seguendo adeguatamente l’inflazione. “Per non parlare poi delle pensioni. Il governo non vede di buon occhio le critiche per i passi intrapresi per quanto riguarda l’economia del Paese, ma la maggior parte di noi è cosciente che qualcosa non sta andando nel verso giusto. Il caroprezzi è la diretta conseguenza di una politica sbagliata che sottostà ai dettami dell’Unione europea, ovvero dei grandi Paesi. L’introduzione dell’euro non cambierà le cose in un primo tempo, questo lo abbiamo capito quando la moneta europea è divenuta effettiva negli Stati dell’Ue. Ci sono voluti anni per rimettere in piedi le economie e un minimo di prosperità per la popolazione. Tutto è andato in fumo con l’aggravarsi e il prolungarsi della pandemia”.
Juraj Karničić, pensionato non è per nulla contento della situazione. “Sono preoccupato come faremo a sopravvivere l’inverno. Affitto, luce, gas, riscaldamento, tutto è aumentato a dismisura, seppur si continua a parlare pubblicamente che nulla è cambiato. Le pensioni sono quelle che sono, mentre i prezzi lievitano a dismisura e non si vede la fine. Sicuramente in parte la colpa è della prossima introduzione dell’euro e dobbiamo adeguarci e arrangiarci alla meglio. Ma siamo un popolo che dell’arrangiarsi ha fatto la sua bandiera. Spero, soprattutto per i giovani e il loro futuro, che riusciremo a superare, per l’ennesima volta, un periodo di crisi”.

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