Ai dalmati solidarietà dai viticoltori del Carso

In una nota firmata da Marzio Mocchi si difende l’autonomia del Prošek

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Ai dalmati solidarietà dai viticoltori del Carso

La richiesta avanzata dalle autorità di Zagabria alla Commissione europea per l’avvio della procedura di riconoscimento della menzione tradizionale al Prošek, un vino prodotto in Croazia, ha fatto scattare un coro di proteste in Italia. Il motivo della disputa è l’assonanza tra il nome del vino da dessert dalmata e quello del Prosecco, vino bianco frizzante prodotto in Friuli Venezia Giulia e Veneto.

 

Una voce fuori dal coro nelle sfere dei produttori di vino italiani pare essere quella di Marzio Mocchi, consigliere dell’Associazione dei viticoltori del Carso-Kras che in un comunicato inoltrato alla nostra redazione ha voluto “esprimere la solidarietà dell’Associazione viticoltori del Carso-Kras e mia personale a tutti i produttori del Prošek dalmato nella rivendicazione di autonomia e difesa della territorialità, della tradizione e della denominazione del vino Prošek. Anche la nostra Associazione, creata nel 2013 da tutti gli ex appartenenti al Consorzio di Tutela DOC Carso, cerca in ogni modo di difendere i valori della tutela dei propri vini e vitigni autoctoni dall’espansionismo unicamente commerciale e privo di qualsiasi riferimento alla qualità della DOC Prosecco che copre tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Da anni cerchiamo, con enormi difficoltà e frustrazioni, di far rientrare la denominazione del vino Prosekar, storicamente prodotto nella piccola località di Prosecco in provincia di Trieste, nell’ambito locale della DOC Carso anziché in quella inter-regionale DOC Prosecco. Il Prosekar non ha niente a che vedere con il vino Prosecco in quanto frutto della vinificazione delle uve provenienti dai vitigni autoctoni quali Vitovska, Malvasia e Glera, tutti tutelati dalla DOC Carso”.

”La difesa della territorialità e delle tradizioni nelle produzioni dei vini, la cura del territorio e la coltivazione delle varietà autoctone e la tutela delle denominazioni deve venir riconosciuta e garantita alle realtà locali dei produttori”, si legge nell’espressione di solidarietà e di condivisione di vedute espressa da Mocchi all’Associazione dei produttori del Prošek, “nella speranza che riescano a difendere la loro denominazione e che possano condividere la nostra battaglia per l’inserimento del Prosekar nella DOC Carso”.

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