US Open, Đoković batte Medvedev in finale e trionfa

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US Open, Đoković batte Medvedev in finale e trionfa

Novak Đoković vince l’US Open 2023. Il 36enne serbo, testa di serie numero 2, batte in finale il russo Daniil Medvedev, numero 3 del tabellone del singolare maschile, per 6-3, 7-6 (7-5), 6-3 in 3h16′.

Đoković vendica la sconfitta subita nella finale del 2021, vince l’US Open per la quarta volta in carriera e conquista il 24esimo titolo del Grande Slam, aggiornando il bottino record che spicca tra i 96 tornei vinti in carriera.

L’ex numero 1 del mondo corona un 2023 stellare, impreziosito dai successi all’Australian Open e al Roland Garros. Solo la sconfitta in finale a Wimbledon contro lo spagnolo Carlos Alcaraz, numero 1 del mondo battuto a New York da Medvedev in semifinale, impedisce a Nole di chiudere l’anno con il Grande Slam.

Nella finale di New York, il serbo attacca spesso e ottiene il massimo a rete (37 punti su 44). Il servizio non è al top (55% di prime palle), ma Medvedev ha solo 3 palle break in tutto il match e ne sfrutta appena una. Il russo tiene botta negli scambi-maratona, ma alla fine colleziona 38 errori gratuiti e conquista solo 1 punto su 3 (14/37) quando serve la seconda palla: troppi regali per il fenomeno di Belgrado.

Đoković parte sparato e vola subito sul 3-0: Medvedev esce male dai blocchi e al primo turno di battuta cede il servizio a zero. E’ un vantaggio più che sufficiente per il fuoriclasse di Belgrado, che non concede nemmeno una palla break al rivale nella prima frazione. Nole ha a disposizione il primo set-point sul 5-2 ma non lo sfrutta. Nel game successivo, archivia la pratica senza patemi: 6-3.

Medvedev tiene botta in avvio di secondo set. Il russo deve macinare tennis per tenere il servizio, pur non concedendo break point al rivale. Đoković crolla a terra dopo un punto interminabile, incamerato al termine di uno scambio di 31 colpi. Il muro serbo mostra una prima crepa nell’ottavo game: il numero 2 del mondo annulla la prima palla break in un gioco che richiede 14 punti.

Situazione simile quando Medvedev è avanti 6-5: Đoković annulla un set point con una demi-volèe da applausi e, dopo 10 minuti in apnea, approda col fiatone al tie-break. Il russo prova a scappare (3-1), poi si ritrova ad inseguire (3-4) e rimette la testa avanti (5-4) prima di crollare. Tre errori di fila, un dritto e due rovesci, fanno calare il sipario sul set (7-5) che Đoković porta a casa dopo 1h44′. Medvedev è alle corde, le chance sprecate pesano e la salita diventa sempre più ripida.

Il russo si disunisce e nel terzo game del terzo set sembra alzare virtualmente bandiera bianca: cede il servizio, Đoković allunga. Anzi, no. Medvedev si riprende subito il break (2-3): c’è ancora una partita. L’illusione svanisce immediatamente. Arriva il terzo break consecutivo, il russo sprofonda sotto 2-4. Đoković inserisce il pilota automatico per l’ultimo rettilineo: 6-3, è lui il re di New York.

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