Ucraina-Russia, Kiev e le armi Usa: cosa cambia ora? L’analisi

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Ucraina-Russia, Kiev e le armi Usa: cosa cambia ora? L’analisi

(Adnkronos) – L’Ucraina sarà in grado di limitare la portata dell’offensiva delle forze armate russe se gli aiuti statunitensi arriveranno rapidamente. Lo ha affermato l’Istituto per lo studio della guerra (Isw). Il think tank americano ha sottolineato che, nonostante i russi si stiano preparando per una nuova offensiva militare durante i mesi estivi, l’Ucraina sarà probabilmente in grado di attenuare le conseguenza dei nuovi attacchi se riceverà in modo tempestivo gli aiuti militari previsti dagli Stati Uniti.

Comunque sia ci vorranno settimane perché gli aiuti americani arrivino sul campo di battaglia e facciano la differenza. In quel lasso di tempo l’Ucraina probabilmente perderà terreno nei confronti della Russia, ha valutato l’Isw. Mosca potrebbe anche ”approfittare del periodo limitato prima dell’arrivo di nuovi aiuti statunitensi” per intensificare i suoi attacchi, prosegue l’analisi. La Russia starebbe preparando la mobilitazione di 300mila soldati entro il primo giugno.

Secondo il Washington Post, ci vorrà meno di una settimana – a conclusione definitiva dell’iter al Congresso – perché alcune delle armi raggiungano il fronte. Il Pentagono ha già tutto pronto, in attesa del via libera definitivo.

Ora Zelensky vede “una possibilità di vittoria”. “Penso che questo sostegno aiuterà davvero le forze armate dell’Ucraina”, dice alla Nbc. “E avremo la possibilità di vincere se l’Ucraina otterrà davvero i sistemi d’arma di cui abbiamo tanto bisogno. Alcuni sistemi davvero cruciali che sono difficili da ottenere…”, aggiunge, sottolineando che sono indispensabili in particolare missili a lungo raggio.

“Ne abbiamo bisogno, ci servono per non perdere uomini al fronte. Abbiamo vittime perché non possiamo colpire sufficientemente lontano, le nostre armi non sono in grado di arrivare così lontano. Abbiamo bisogno di queste armi e dei sistemi di difesa aerea, queste sono le priorità”, ribadisce. Tutto o quasi “dipende da quando avremo le armi a disposizione sul campo. Ora abbiamo la possibilità di stabilizzare la situazione e prendere l’iniziativa, ecco perché ci servono queste armi”.

La Camera dei Rappresentanti ha detto sì sabato scorso all’Ukraine Security Supplemental Appropriations Act, la legge che prevede aiuti a Kiev per 60,8 miliardi di dollari. Il provvedimento, approvato con 311 voti a favore e 112 contrari, contempla nel dettaglio 14 miliardi che consentiranno all’Ucraina di acquistare direttamente armi e sistemi di difesa. la fetta più grande, circa 23 miliardi, sarà usata per rifornire i magazzini e gli hangar degli Stati Uniti in vista di trasferimenti di mezzi e armi a Kiev. Oltre 11 miliardi saranno impiegati per garantire fondi ad operazioni militari americane nella regione, con la possibilità di dare sostegno alle capacità militari ucraine e alla collaborazione a livello di intelligence tra Kiev e Washington. Circa 8 miliardi, invece, saranno utilizzati per assistenza in ambito non militare: le risorse, ad esempio, consentiranno al governo ucraino di continuare a operare e permetteranno di pagare stipendi e pensioni.

Se Zelensky ringrazia gli Usa, la Russia ha ovviamente stigmatizzato il nuovo intervento americano. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che gli aiuti di Washington “rovineranno ulteriormente l’Ucraina, causando la morte di altri ucraini per colpa del regime di Kiev”.

Oltre ai finanziamenti per l’Ucraina, la Camera ha approvato anche disposizioni per il riutilizzo dei beni russi congelati negli Stati Uniti e l’uso del denaro a favore di Kiev. Gli Stati Uniti “dovranno risponderne”, commenta Peskov, affermando che la Russia lo farà nel modo che “meglio si adatta ai nostri interessi”.

A corollario, le riflessioni con i consueti toni di Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza. “Vinceremo nonostante i 61 miliardi di dollari insanguinati che andranno a ingrassare l’insaziabile complesso dell’industria militare” americana. “La forza e la verità sono dalla nostra parte”.

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