Ucraina-Russia, Kiev: “Cessate fuoco obiettivo massimo negoziati”

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Ucraina-Russia, Kiev: “Cessate fuoco obiettivo massimo negoziati”

(Adnkronos) – Il raggiungimento di ”un cessate il fuoco nella guerra tra Ucraina e Russia è l’obiettivo massimo” dei negoziati tra le delegazioni di Kiev e Mosca. Ma quello ”minimo riguarda la risposta alle esigenze umanitarie” in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba alla vigilia di un nuovo round di colloqui previsto da oggi in Turchia.

Ai colloqui, secondo quanto scrive il Financial Times citando una bozza di accordo, la Russia non chiederà più la ”denazificazione” dell’Ucraina, né la sua ”demilitarizzazione” e sarebbe pronta a consentire all’Ucraina di far parte dell’Unione europea (Ue) in cambio di garanzie sulla sicurezza e se rinuncia ad aderire alla Nato. La bozza del documento sul cessate il fuoco, dunque, non contiene alcuna discussione su tre delle richieste fondamentali iniziali della Russia, ovvero la “denazificazione”, la “smilitarizzazione” e la protezione legale per la lingua russa in Ucraina, scrive il Financial Times.

David Arakhamia, capo del partito del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in parlamento e membro della squadra negoziale di Kiev, ha detto al Financial Times che le parti sono vicine all’accordo sulle garanzie di sicurezza e sull’entrata dell’Ucraina all’Ue, ma ha esortato alla cautela sulle prospettive di una svolta. “Tutte le questioni” sono state “sul tavolo sin dall’inizio” dei negoziati, ma “molti punti sono irrisolti”, ha detto Arakhamia. Un’altra fonte informata sui colloqui ha affermato che l’Ucraina era preoccupata per il fatto che la Russia stesse cambiando posizione quasi ogni giorno, sia in termini di pressione militare che sulle richieste come la “smilitarizzazione” di Kiev.

“Sovranità ed integrità territoriale” sono le priorità di Kiev, ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aggiungendo che “sono d’obbligo garanzie di sicurezza efficaci”. “L’Ucraina è pronta a discutere l’adozione dello status neutrale come parte di un accordo di pace con la Russia, ma dovrà essere garantito da una terza parte e sottoposto a referendum”, ha aggiunto.

Kuleba ha evidenziato che al tavolo ”non si parlerà di referendum” perché si tratta di ”una questione interna all’Ucraina. Decideremo noi quale referendum tenere o meno, non è una questione che rientra nella trattativa”. “Il presidente dell’Ucraina si concentra sempre sulla posizione del suo popolo, la posizione degli ucraini. Abbiamo fatto molta strada in questo mese rispetto all’unità nazionale. Escludo che il governo possa fare qualcosa contro la volontà del popolo”, ha aggiunto il ministro.

Secondo il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, le richieste formulate dalla Russia a proposito della Crimea e del Donbass ”non sono realistiche”. ”Crimea e Donbass sono giustamente linee rosse per gli ucraini che riguardano direttamente l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina”, ha affermato Kalin, ricordando che la Turchia ”non ha riconosciuto l’annessione della Crimea” citando il fatto che ”anche la Cina non ha riconosciuto l’annessione della Crimea”.

In Ucraina continua intanto la resistenza delle città. “Irpin è libera dagli invasori di Mosca”, ha annunciato in un video pubblicato sui social il sindaco, Oleksandr Markushyn. Mentre la Russia avrebbe ritirato parte delle sue forze dalla regione di Kiev a causa delle “significative perdite” subite. Le forze ucraine hanno annunciato, inoltre, che si registra un “evidente calo dell’intensità” con cui le truppe si spostano dalla Russia in Ucraina.

Diversa la situazione a Mariupol che è sull’orlo di una “catastrofe umanitaria” e deve essere completamente evacuata, ha affermato il sindaco della città dell’Ucraina meridionale, Vadym Boichenko, precisando che circa 160mila persone sono intrappolate e senza energia elettrica e oltre l’80% degli edifici della città è stato distrutto. Nella città di Kharkiv 1.100 edifici sono stati distrutti, Chernihiv è metà distrutta. Irpin, Hostomel e Borodjanka sono state invece completamente rase al suolo.

I soldati russi hanno usato bombe a grappolo nella regione di Odessa e in quella di Kherson, ha denunciato il procuratore generale di Kiev Iryna Venediktova, affermando di averne le prove.

E sono state 1.099 le persone evacuate dalle città assediate dell’Ucraina attraverso corridoi umanitari. Lo ha scritto in un post online Kyrylo Tymoshenko, numero due dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Tra gli evacuati di oggi anche 586 persone in auto da Mariupol e 513 in bus dalla regione di Luhansk.

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