Terremoto Turchia e Siria, oltre 11mila morti

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Terremoto Turchia e Siria, oltre 11mila morti

Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria, che ora è di oltre 11mila morti, dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante la visita nella zona più colpita dal sisma, ha detto che i morti accertati sono 8.574. Erdogan ha aggiunto che si contano anche 49.133 feriti e che sono 6.444 gli edifici distrutti.

“Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri” ha dichiarato il presidente turco.

“Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia”, ha proseguito Erdogan, garantendo che nessun cittadino “rimarrà senza un alloggio”.

Quindi ha rivolto un appello alla popolazione chiedendo di “non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell’Afad (l’autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr) e voglio anche che i membri della stampa facciano lo stesso”.

Dopo la prima scossa se ne sono registrate altre 648, una delle quali, la più forte, di magnitudo 7,6, con epicentro Elbistan. Nelle zone colpite sono stati dispiegati oltre 96.600 agenti dipendenti di Ong, squadre di ricerca e soccorso, volontari. E’ stato inoltre allestito un ponte aereo per il trasferimento di personale e materiale da Istanbul, Ankara e Smirne.

SIRIA – In Siria, nelle zone sotto il controllo di Damasco, i morti sono 1.250, i feriti 2.054, secondo quanto pubblicato dal ministero della Salute siriano su Facebook. Questi dati si riferiscono alle province – o parte di esse – di Aleppo, Hama, Latakia, Tartus, e le aree di Idlib in mano alle forze governative.

Il premier siriano, Hussein Arnus, si è recato in visita oggi nella provincia di Latakia per supervisionare i lavori di ricerca e soccorso nell’omonima capitale provinciale. Secondo l’agenzia Sana il premier ha quindi incontrato vari residenti nel quartiere di Raml al Shamali.

Alle cifre del governo si sommano quelle relative alle zone sotto controllo delle forze ribelli, 1.280 morti e 2.600 feriti nelle province di Idlib e Aleppo di cui hanno riferito i Caschi Bianchi su Twitter, insistendo sul fatto che il bilancio si aggraverà drammaticamente perché “centinaia di famiglie si trovano ancora tra le macerie a più di 50 ore dal sisma”.

Oltre 360 edifici sono andati completamente distrutti, hanno sottolineato, oltre un migliaio sono rimasti gravemente danneggiati.

Il Papa ha incoraggiato tutti ad essere solidali con le popolazioni di Turchia e Siria colpite dal devastante sisma. “Penso alle popolazioni di Turchia e Siria colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e feriti. Con commozione prego per loro ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai famigliari delle vittime e a quanti soffrono per questa devastante calamità”, ha detto il Pontefice all’udienza generale.

Bergoglio ha ringraziato “quanti si stanno impegnando per portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori in parte già martoriati da una lunga guerra. Preghiamo insieme perché questi fratelli e sorelle possano andare avanti davanti a questa tragedia e chiediamo alla Madonna che li protegga”.

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