Migranti, Meloni a Germania: “No a solidarietà con i confini degli altri”

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Migranti, Meloni a Germania: “No a solidarietà con i confini degli altri”

(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato oggi il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a margine del Med9 a Malta. “C’è volontà di affrontare con serietà la questione dei migranti, l’approccio è già assodato, io ho posto con chiarezza la questione e le soluzioni che ho sempre raccontato, la discussione è stata su questo e ho visto una convergenza, tra questi Paesi, che è totalmente condivisa” ha detto in un punto stampa al termine del trilaterale. “Capisco le posizioni degli altri ma non si può fare la solidarietà con i confini degli altri” aggiunge, riferendosi alle dichiarazioni della Germania in merito alle Ong.

“C’è da riprendere con forza il nostro partenariato con Tunisi – aggiunge Meloni -, che sta dando segnali di collaborazione molto importanti, su questo bisogna essere concreti e mi pare che le risorse finalmente stiano arrivando. Quello del partenariato è un modello che può essere utilizzato per altri Paesi del nord Africa”.

La discussione si è concentrata sull’attuazione del piano in dieci punti, presentato dal Presidente della Commissione Europea per consentire alla Ue di affrontare la sfida della migrazione. Sul tavolo i temi al centro dell’agenda del Consiglio europeo nei prossimi mesi.

Il primo punto prevede il sostegno della Commissione europea, dell’Agenzia per l’asilo europea e Frontex, a gestire il grande numero di sbarchi, anche con l’aiuto nella registrazione degli arrivi e delle identificazioni.

Il secondo punto prevede l’aumento del sostegno al trasferimento dei migranti fuori da Lampedusa, sollecitando gli altri Paesi europei a contribuire.

Il terzo punto riguarda invece il supporto di Frontex per incoraggiare e facilitare un veloce ritorno dei migranti nei loro Paesi di origine, laddove non sono qualificati per l’asilo.

Il quarto punto spiega l’intenzione di rafforzare lo sforzo contro i trafficanti, insieme ai Paesi di origine e transito e usare “il pugno duro” nei confronti di questo business così brutale. Devono a questo scopo migliorare anche le leggi contro i trafficanti.

Il quinto punto del Piano europeo prevede di rafforzare la sorveglianza aerea e di mare ed esplorare opzioni per espandere missioni navali esistenti o lavorare a istituirne nuove, nel Mediterraneo.

Il sesto punto sottolinea la necessità di adottare azioni contro la logistica dei trafficanti. L’Ue intende quindi lavorare con le autorità italiane per la rimozione e la distruzione di imbarcazioni e canotti.

Il settimo punto prevede che l’Agenzia per l’asilo europeo fornisca sostegno all’Italia per una veloce risposta alle richiesta di asilo e rimpatriare chi presenta richieste non fondate.

L’ottavo punto prevede di aprire corridoi umanitari e percorsi di arrivo legali per offrire ai migranti vere alternative e spezzare il circolo della narrativa.

Il nono punto del Piano prevede il coinvolgimento dell’Unhcr per la protezione dei migranti sui loro percorsi e per poter aumentare i rimpatri volontari assistiti.

Il decimo punto, infine, prevede che l’Ue si impegni a lavorare con la Tunisia per l’attuazione del Memorandum di Intesa e per accelerare la conclusione di nuovi progetti e l’esborso di nuovi fondi diretti alla Tunisia.

“A Malta per il summit Med9 che affronta sfide importanti per l’Ue e la regione”. Lo dice il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un video sui social, nel quale elenca i diversi temi in discussione fra i leader dei 9 Paesi Ue che si affacciano sul Mediterraneo. “A Malta affronteremo diversi temi, specialmente quello delle relazioni con i Paesi del Nordafrica. Il Mediterraneo deve essere uno spazio di prosperità, stabilità e sicurezza. Ciò richiede più partnership. Al Med 9 affronteremo il dossier migrazione, che è una sfida seria per tutti noi. Noi vedremo anche come possiamo migliorare i legami economici, in particolare nel campo dell’energia”.

Germania, Polonia e Repubblica Ceca vogliono intraprendere azioni più forti contro l’immigrazione irregolare alle loro frontiere. Lo ha annunciato la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser, aggiungendo che i tre Stati hanno concordato che la polizia tedesca possa pattugliare anche il territorio dei due Paesi confinanti. L’obiettivo è combattere più efficacemente i trafficanti e individuare e prevenire gli ingressi non autorizzati.

La Faeser aveva precedentemente presentato piani per maggiori controlli a campione alle frontiere dei due Paesi vicini e ora non esclude categoricamente controlli alle frontiere fissi, che devono essere richiesti alla Commissione europea. Anche l’opposizione tedesca chiede controlli alle frontiere. “Vogliamo lavorare insieme per distruggere il business crudele delle bande di trafficanti che traggono profitto dalla difficile situazione delle persone e le portano clandestinamente oltre i confini a rischio della loro vita”, ha detto Faeser. “Allo stesso tempo dobbiamo individuare e prevenire tempestivamente gli ingressi non autorizzati”.

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