Cracco e i conti del suo ristorante, alta ristorazione è in crisi?

0
Cracco e i conti del suo ristorante, alta ristorazione è in crisi?

(Adnkronos) – I conti del ristorante di Carlo Cracco a Milano, sono “un segnale drammatico della crisi che sta attraversando l’alta ristorazione”. Ne è convinto Giancarlo Morelli, chef del Pomireau di Seregno, che in un post su Instagram in cui esprime supporto all’amico, denuncia la situazione che sta attraversando la cucina stellata a causa di “affitti troppo alti, energia alle stelle, personale sempre più difficile da reperire e concorrenza spietata”.

“Il passivo di Cracco è il passivo di noi tutti ristoratori che facciamo da sempre una cucina di qualità”, scrive l’imprenditore di Bergamo commentando la notizia data da Affaritaliani, secondo il quale in cinque anni di attività, il ristorante Cracco all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano avrebbe accumulato 4,6 milioni di euro di debiti.

Secondo Morelli quello che è successo a Cracco, che definisce “un caro amico e collega, chef eccellente, innovativo e lungimirante”, è una realtà nota. “Gran parte della ristorazione – spiega – vive di debiti per sopravvivere”. “Speravo che la gente negli anni avesse imparato a mangiare. Mangiare meno e mangiare meglio, invece sono incredulo di quanta gente ci sia in coda nei fast food, nei ristoranti veloci, nei casottini sorti per strada durante il Covid, dove neanche ti siedi per mangiare. Azzannano famelici cartocci di cibo e metà di loro non sa neanche cosa stia masticando”. “Capisco che i ristoranti come i nostri siamo più cari del cartoccio per strada, ma fare la spesa dal contadino non è uguale a quella dell’ingrosso o del super, un cameriere che ti serve a tavola con professionalità richiede impegno e formazione, un cuoco esperto va premiato per la disponibilità e il sacrificio”, conclude lo chef.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display