Upt, Rovis all’Edit: «Massimo sostegno»

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Upt, Rovis all’Edit: «Massimo sostegno»
Paolo Rovis, Fabrizio Somma e Christiana Babić. Foto Goran Žiković

Il neopresidente dell’Università popolare di Trieste, Paolo Rovis, ha scelto l’Edit come prima meta di una sua visita alle istituzioni della Comunità Nazionale Italiana. È giunto a Fiume, ieri, dopo appena una decina di giorni dal suo insediamento alla guida dell’Ente morale di piazza del Ponterosso. Ad accoglierlo al Palazzo della Stampa del capoluogo quarnerino è stato il direttore dell’Ente giornalistico-editoriale, Christiana Babić. All’incontro hanno partecipato anche Fabrizio Somma, segretario generale dell’UpT e i capiredattori di Arcobaleno, Tiziana Dabović, di Panorama, Ilaria Rocchi e della Voce del popolo, Ivo Vidotto. Sono stati coinvolti, inoltre, Anja Batinić in rappresentanza di Edit libri, Mauro Bernes, responsabile delle edizioni online delle testate dell’Edit, Antonia Žujić Mariani dei servizi amministrativi e Patrizia Lalić Ježina, segretaria del direttore della Casa editrice.

Christiana Babić, Paolo Rovis e Frabrizio Somma. Foto Goran Žiković
Christiana Babić, Paolo Rovis e Frabrizio Somma. Foto Goran Žiković

Risorse umane

“Come all’UpT ultimamente, anche all’Edit di recente c’è stata una serie di passaggi di consegne e di cambiamenti, anche organizzativi. Siamo in fase di rodaggio su alcuni meccanismi perché la cosa fondamentale, oltre alle risorse finanziarie che servono sempre, sono anche le risorse umane”, ha detto Christiana Babić, porgendo il benvenuto a Rovis e Somma. “Trovare quadri professionali preparati e capaci di portare avanti una tradizione cosi lunga non è molto semplice quando si è immersi in un ambiente linguistico che è di altra matrice, come succede per l’Edit che penso non sia paragonabile a nessuna altra realtà della CNI. Realtà, che per quanto importanti, non hanno un pressing di tempi di consegna quotidiano e non hanno le dimensioni che ha l’Edit. Le dinamiche sono diverse”, ha detto il direttore. “Dal punto di vista dell’organico siamo sottostimati. A Panorama, per fare un esempio, in questo momento le persone fisse in redazione sono due, la caporedattrice e una redattrice. Credo che non sia necessario spiegare quanto sia complesso se non impossibile produrre 60 pagine ogni 15 giorni essendo in due. C’è un’intesa con la Voce, dove c’è la volontà di creare una rete di collaborazione, ma non sempre la cosa è fattibile. Non per mancanza di volontà, ma per limiti dell’umana persona (il caporedattore Vidotto ha notato che anche la redazione del quotidiano è sguarnita e che andrebbe rafforzata, nda)”, ha detto Christiana Babić, aggiungendo che bisognerà trovare soluzioni e sottolineando che con il fondatore il dialogo è buono. Rimanendo in tema ha notato alla delegazione dell’UpT che anche Edit libri – la divisione della Casa editrice che si occupa dei progetti editoriali della medesima –, può fare affidamento su due sole persone. “Due persone che devono occuparsi della pubblicazione di una sessantina di manuali scolastici”, ha fatto presente il direttore, strappando a Paolo Rovis la promessa che in futuro difenderà l’operato dell’Edit su questo fronte.

Paolo Rovis si rivolge ad Anja Batinić. Foto Goran Žiković
Paolo Rovis si rivolge ad Anja Batinić. Foto Goran Žiković

Un elemento che fa onore

“Bravi per quello che fate. Conosco le difficoltà del lavoro che svolgete e le difficoltà di reperire i finanziamenti necessari a far funzionare il sistema. Il fatto di tenere, di essere presenti, testimonia che il vostro lavoro lo fate con passione. Questo è un elemento da tenere presente e che vi fa onore”, ha dichiarato Rovis, definendo “ottima l’intesa” con Christiana Babić. “Nessuno – ha osservato – mette in discussione le iniziative editoriali che vengono fatte in lingua italiana, anzi lo riteniamo un elemento prezioso e irrinunciabile. Però siamo alla fine del 2023 e alcune modalità che potevano andare bene fino a 20 anni fa o anche fino a soli 5 anni fa oggi magari vanno ripensate”. “Mi riferisco – ha specificato – alla penetrazione delle testate sul digitale. Piaccia o non piaccia il mondo va in questa direzione. Bisogna non solo esserci, ma saper gestire la presenza”. “È necessario prepararsi a compiere un salto nel 2030”, ha affermato il numero uno dell’UpT, puntualizzando di non riferirsi esclusivamente all’Edit. “Non lo dico solo a voi. Dico queste stesse cosa all’Unione Italiana e a TV Capodistria”, ha puntualizzato, chiarendo di parlare senza “la presunzione d’avere la verità in tasca, d’insegnare il mestiere a nessuno. Riporto quello che è un sentimento”.

Paolo Rovis ha assunto la presidenza ell'UPT da una decina di giorni. Foto Goran Žiković
Paolo Rovis ha assunto la presidenza ell’UPT da una decina di giorni. Foto Goran Žiković

Modelli da ripensare

“Noi e non intendo soltanto l’UPT, ma tutti gli attori che partecipano e contribuiscono al finanziamento delle attività della CNI in senso generale in Slovenia e Croazia spingiamo, sollecitiamo anche a ripensare alcuni modelli. I finanziamenti ci sono però c’è sempre più attenzione a come vengono impiegati questi soldi”, ha detto Rovis, rilevando che non bisogna temere una riduzione delle dotazioni, bensì “impegnarsi affinché le risorse disponibili siano impiegate in modo quanto più efficace”. “Magari – ha sottolineato – per inserire una persona in più nell’organico”.

Nel corso dell’incontro Rovis e Somma sono stati informati del lavoro svolto con gli studenti/stagisti e sugli forzi profusi in modo sempre più sistematico per far familiarizzare le giovani generazioni con i prodotti dell’Edit. Si è parlato inoltre, della possibilità d’organizzare corsi di aggiornamento e d’allacciare un rapporto di collaborazione tra la social media manager dell’UpT e i responsabili delle edizioni online dell’Edit.

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