“La Croazia non può avere prezzi più bassi che in Italia”

Il ministro del Turismo croato, Tonči Glavina, invita gli operatori del settore a rispettare la qualità dell'offerta senza esagerare con i costi

0
“La Croazia non può avere prezzi più bassi che in Italia”

La stagione turistica “sta andando bene”, perché finora i risultati “sono migliori” rispetto all’anno scorso e, secondo le previsioni, anche luglio e agosto dovrebbe andare bene, soprattutto la bassa stagione. Lo dice il ministro del Turismo e dello Sport, Tonči Glavina, in una intervista all’agenzia Hina.

Quest’anno un “ruolo importante lo giocheranno anche i prezzi”, sui quali Glavina continua a fare appello al settore affinché sia “prudente nel rapporto qualità-prezzo”, non solo per i propri risultati ma anche tenendo conto che in molti importanti mercati per il turismo croato, ad esempio in Germania e in altri Paesi, si registrano “rallentamenti economici”, il che riduce le somme destinate ai viaggi e alle vacanze.

Ma poi il ministro ha voluto specificare: “Non c’è motivo per cui la Croazia, come uno dei Paesi turistici più competitivi d’Europa, abbia prezzi inferiori a quelli di Italia, Spagna e altri Paesi concorrenti, ma non dobbiamo essere nemmeno più costosi. Questo è già il secondo anno dopo la pandemia in cui c’è una vera competizione di mercato, e quest’anno si sono completamente ripresi anche i mercati distanti ed è per questo importante che il nostro settore turistico presti molta attenzione al rapporto qualità-prezzo. Da questo punto di vista, il 2024 è anche un anno molto impegnativo, che se non viene gestito in modo eccellente e attento, non porterà i risultati sperati “, ha concluso Glavina.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display