Patenti di guida Ue: grandi novità in arrivo

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Patenti di guida Ue: grandi novità in arrivo
Foto: Sasa Miljevic/pixsell

Grandi novità in vista per quanto riguarda le patenti di guida, infatti, al Parlamento europeo si è vivacemente dibattuto sull’introduzione di nuove regole per il rilascio delle stesse. La direttiva proposta consiste nell’introdurre una patente digitale conforme in tutti gli Stati membri; nell’obbligo di una visita medita ogni 15 anni per tutti e in regole più ferree per i neopatentati.

Questi ultimi, in base alle nuove proposte, dovranno affrontare un periodo di prova di due anni, durante i quali sottostaranno a determinate restrizioni. Le patenti per le automobili, le motociclette e i trattori avranno una durata di 15 anni, mentre quelle per i camion e gli autobus dovranno essere rinnovate dopo 10 anni.

Autocertificazione o visita medica

Gli europarlamentari sono d’accordo anche sul fatto che gli automobilisti forniscano un’autocertificazione di idoneità fisica e psicologica al momento del rilascio della patente, mentre ai singoli Stati membri dell’Ue è stata lasciata libera scelta se sostituire questa autocertificazione con una visita medica, che deve includere un controllo oculistico e un esame dello stato cardiovascolare. È stata sostenuta anche l’idea di introdurre una patente digitale, scaricabile sugli smartphone, equivalente a quella fisica.

I deputati invece non hanno accettato la proposta della Commissione in cui veniva chiesto di accorciare la durata della patente ai cittadini più anziani, per evitare una discriminazione in base all’età e garantire loro la libertà di muoversi e partecipare alla vita attiva e sociale.
La mancanza di autisti professionisti è un problema diffuso in tutta l’Unione, perciò è stato deciso di abbassare ai 18 anni la soglia per il rilascio della patente di guida per mezzi come camion e autobus con una capacità massima di 16 passeggeri. Nel testo diffuso dal Parlamento si sta vagliando la possibilità di diminuire ulteriormente l’età di queste categorie fino ai 17 anni, con la clausola che questi autisti siano accompagnati da altri più esperti.

L’idea è quella di rendere le persone che si mettono alla guida maggiormente preparate nelle situazioni reali, soprattutto per quanto riguarda le categorie più a rischio, quali: pedoni, bambini, ciclisti e persone che utilizzano i monopattini elettrici. Di conseguenza è stato suggerito che durante le lezioni di scuola guida i candidati affrontino situazioni come neve, strade scivolose, angoli morti e accorgimenti per non mettere in pericolo gli altri partecipanti al traffico.

I neopatentati

Uno dei punti centrali della nuova normativa comprende la sicurezza stradale per i più giovani. “In Croazia abbiamo scuole superiori per autisti che formano ed educano guidatori professionisti di tutte le categorie, i quali a 18 anni sono indipendenti e possono affrontare da soli la guida in situazioni reali”: ha dichiarato ai microfoni della Televisione di Stato croata (HRT) Sinan Alispahić, vice segretario generale dell’HAK.

Gli esperti tuttavia si trovano d’accordo sul fatto che in Croazia, rispetto ad altri Paesi Ue, imperversa una minore cultura stradale. “Rispettiamo di meno le regole, siamo meno coscienti e meno responsabili – ha affermato l’esperto Marko Šoštarić -. A livello di Università abbiamo proposto di introdurre nelle classi inferiori delle scuole elementari lezioni più intense sulla sicurezza nel traffico e sul rispetto delle regole stradali”.
Le proposte del Parlamento sono state accettate con 339 voti a favore, 240 contrari e 37 astenuti. 11 deputati croati hanno votato contro questa direttiva, mentre uno è rimasto astenuto.

Flego, membro sostituto della Commissione dell’Europarlamento per il traffico e il turismo si è detto contrario alla mozione in quanto ritiene che le proposte non siano efficaci per la diminuzione degli incidenti e la tutela della sicurezza stradale. “Se parliamo di sicurezza nel traffico non ci devono essere compromessi. Non bisogna chiedersi se i 17enni possano guidare tir o automobili con una potenza di 300 cavalli. È ovvio che non possano farlo”: ha sottolineato Flego.

Un triste primato

I neopatentati complessivamente costituiscono l’8% degli autisti, però da 2 a 5 incidenti con conseguenze mortali coinvolgono ciclisti o motociclisti con meno di 30 anni, aveva tuonato nel marzo 2023 la Commissione, al momento della proposta di revisione delle direttive sulle patenti di guida.

Due anni fa sulle strade dell’Unione sono morte 20.640 persone. In questa triste classifica la Croazia si trova al terzo posto: nel 2022 sulle strade croate sono morti 275 individui, con un tasso di mortalità equivalente a 71 persone su 1milione di abitanti. Al primo posto si trova la Romania con 86 morti su 1milione di abitanti, seguita dalla Bulgaria con 78 morti.
Gli Stati più virtuosi invece sono la Svezia e la Danimarca che hanno registrato rispettivamente 22 e 26 persone decedute su 1 milione di abitanti.

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