“Le ronde anti-migranti in Dalmazia sono illegali”

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“Le ronde anti-migranti in Dalmazia sono illegali”
Il ministro degli Interni, Davor Božinović in visita agli agenti impegnati al confine con la Bosnia ed Erzegovina

Il ministro degli Affari Interni Davor Božinović ha dichiarato che l’annuncio del sindaco di Sinj (località a circa 40 km a nord-est di Spalato) e deputato di Most, Mire Bulj, riguardo all’istituzione di ronde di vigilanti per paura dei migranti è “illegale” ed è “soltanto propaganda politica”.

Božinović ha valutato che la questione dei migranti sarà uno dei principali temi prima delle elezioni per il Parlamento europeo e poiché sono in arrivo anche le Parlamentari, ha aggiunto che qualcuno tra i partiti di opposizione ha deciso che potrebbe essere una buon tema su cui puntare.

Il ministro ha affermato di essere consapevole che Most sta orientando la sua campagna politica verso il tema dei migranti, ma ha sottolineato che gli dispiace che vengano diffuse disinformazioni.

“Stanno cercando di scaricare tutta la colpa sulle istituzioni europee. Bisogna tenere a mente che le decisioni sono prese da 27 Stati membri dell’Unione europea. Pertanto, non è opportuno diffondere disinformazioni non supportate da alcun elemento di prova né gettare olio sul fuoco in un clima sociale già infiammabile”, ha detto.

Parlando mercoledì dopo la riunione del governo, Božinović ha sottolineato che su un totale di attraversamenti illegali in Croazia quest’anno, l’1,43% riguarda la contea di Spalato-Dalmazia. Ha aggiunto che ciò dimostra che la questione non riguarda ciò che viene detto, ma ciò che si intende ottenere.

“Non è la fine di Schengen”

Il Ministro ha menzionato anche il controllo temporaneo al confine con la Slovenia, ribadendo che si tratta di una situazione specifica che non significa la fine di Schengen. Ha detto anche di non essere soddisfatto quando sente che qualcuno diffonde storie che non corrispondono alla realtà, poiché, come ha affermato, ciò non contribuisce a una situazione stabile nello Stato.

Rispondendo a una domanda sulla crescita del 730% del numero di richiedenti asilo rispetto all’anno scorso, Božinović ha ricordato che dalla data d’adesione allo Schengen, cioè dal 1 gennaio, la Croazia accetta richieste di asilo.

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