Hrt e minoranze, il segnale è buono

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Hrt e minoranze, il segnale è buono
L'On. Furio Radin sorridente prima dell'inizio della seduta / Foto Krsto Babić

Il dialogo tra il Consiglio delle minoranze nazionali della Repubblica di Croazia e la Radiotelevisione pubblica croata (Hrt) è destinato a farsi più intenso e frequente. Lo hanno stabilito di comune accordo la delegazione del servizio pubblico e i membri del Consiglio nel corso della 104.esima seduta del medesimo. All’ordine del giorno dell’incontro – al quale ha preso parte anche il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI al Parlamento di Zagabria, Furio Radin -, infatti era inserita la voce: discussione e approvazione del Rapporto sulla produzione, coproduzione e pubblicazione dei programmi destinati all’informazione degli appartenenti alle minoranze nazionali in Croazia nel 2022. A presentare la relazione ai membri del Consiglio presieduto da Tibor Varga è intervenuto oggi, giovedì 23 novembre, ai Banski dvori il direttore generale dell’Hrt, Robert Šveb, affiancato per l’occasione da Rahela Štefanović (caporedattrice della Televisione pubblica/Htv), Renato Kunić (responsabile dei programmi dell’Hrt), Aleksandra Erak (in rappresentanza della Radio/Hr) e Daniela Drašteta (redattrice della trasmissione Prizma nel corso della quale vengono trattati temi legati alle minoranze nazionali).
Dalla relazione è emerso che il minutaggio dedicato ai temi d’interesse delle comunità nazionali è aumentato e che, in seno all’Htv è stata istituita la Redazione per le minoranze nazionali. Tuttavia, nel corso del dibatto i membri del Consiglio hanno rilevato che i programmi dedicati alle minoranze nazionali continuano a rappresentare una percentuale… farmaceutica della programmazione complessiva delle emittenti pubbliche. Al fine di migliorare i servizi dedicati alla tematica hanno sollecitato l’Hrt a ricorrere a giornalisti specializzati. I rappresentanti dell’Hrt hanno osservato che le risorse (giornalisti, telecamere…) sono limitate e che di conseguenza è illusorio aspettarsi che tutti gli eventi segnalati possano essere seguiti. Hanno condiviso l’opinione che l’ideale sarebbe poter fare affidamento su giornalisti specializzati, ma hanno puntualizzato che le redazioni sono sguarnite e che di conseguenza è difficile che i singoli giornalisti possano dedicare il loro tempo a seguire un unico tema. Hanno però assicurato che si lavorerà al fine di rafforzare le competenze dei giornalisti. Nel corso del dibattito i membri del Consiglio hanno sondato la possibilità di sopperire alla carenza di giornalisti fornendo al servizio pubblico servizi informativi di produzione esterna all’Hrt. Renato Kunić ha sottolineato che l’Hrt finora non è mai ricorsa a soluzioni del genere. Puntualizzando che i servizi trasmessi dall’Hrt devono soddisfare determinati criteri, ha detto che si tratta di una possibilità che non va scartata a priori.

Redazioni italiane

Nel dibattito è intervenuto anche Furio Radin. “Mi hanno insegnato che quando faccio una promessa devo mantenerla. A me è stato promesso che a Radio Fiume e a Radio Pola sarebbero state formate le redazioni italiane, ma ciò non è ancora avvenuto”, ha dichiarato il parlamentare della Cni. Inoltre, ha espresso l’opinione che l’Hrt non dovrebbe “rincorrere” le emittenti commerciali nella pianificazione del palinsesto e della programmazione, bensì concentrarsi a svolgere nel migliore modo possibile il suo ruolo di servizio pubblico. “Siete la nostra Bbc, la nostra Rai. Il compito delle emittenti pubbliche dovrebbe essere quello di avvicinare la politica ai cittadini. Un rapporto che si sta erodendo, prima di tutto per colpa dei politici, ma forse anche a causa del modo nel quale l’argomento viene trattato dai mezzi d’informazione, in primis la televisione”, ha detto Radin, che ha lodato la messa in onda da parte dell’Htv del documentario Nuovo cinema Buie (“Novo kino Buje”), definendolo un “ottimo prodotto”.

I rappresentanti dell’Hrt hanno puntualizzato che si tratta di una produzione esterna e hanno colto la palla al balzo per sollecitare, i rappresentanti delle comunità nazionali a proporre quanti più contenuti di questo genere. A questo proposito Tibor Varga ha sottolineato che effettivamente più che al minutaggio sarebbe necessario puntare sulla qualità dei programmi legati alle minoranze nazionali. Alla fine del dibattito il Rapporto è stato approvato con la raccomandazione che in futuro oltre ai dati relativi al minutaggio siano indicati anche quelli relativi agli ascolti, ovvero all’indice di gradimento dei “programmi minoritari”.

Tv private

Una volta congedata la delegazione dell’Hrt, Radin ha proposto al Consiglio di analizzare in futuro anche la programmazione delle emittenti commerciali che trattano temi legati alle comunità nazionali. “La Cni non sta ferma con le mani in mano, siamo intraprendenti e ci siamo organizzati, tanto che possiamo fare affidamento su programmi in lingua italiana messi in onda da emittenti commerciali che trasmettono sul nostro territorio d’insediamento storico”, ha detto Radin, argomentando la sua proposta, che infine è stata appoggiata.

L’importanza dell’Edit

Nel proseguo della seduta il Consiglio ha vagliato le richieste di ridistribuzione dei finanziamenti ottenuti da alcune associazioni ed enti delle minoranze nazionali. Una di queste è stata notificata dall’Edit che ha ottenuto luce verde (all’unanimità degli aventi diritto al voto presenti alla seduta) alla modifica degli importi destinati alle singole testate nell’ambito dei finanziamenti ottenuti per il tramite del Consiglio. Nel sostenere la richiesta Furio Radin ha sottolineato l’importanza dell’Edit e delle sue testate giornalistiche, in particolare de La Voce del popolo. “L’ho detto proprio pochi giorni fa al Sabor. Non si tratta dell’unico quotidiano pubblicato in Croazia nella lingua di una minoranza nazionale, bensì dell’unico giornale di questo tipo a essere pubblicato nel Paese in una lingua straniera, l’italiano. Parliamo di un giornale letto, anche in uffici che contano”, ha constatato Radin. L’esito positivo di questo genere di richieste non è scontato. Un’associazione slovena, ad esempio si è vista respingere la richiesta, mentre quella di un’associazione bosgnacca, sebbene approvata, ha scatenato un aspro dibattito.

Campagna elettorale

Nel corso della seduta il presidente del Consiglio, Tibor Varga, ha informato i membri del medesimo che in base alla proposta del Bilancio nazionale per il 2024 in discussione al Sabor i mezzi destinati all’autonomia culturale e ai programmi d’autonomia culturale delle minoranze nazionali (gestiti dal Consiglio) dovrebbero aumentare del 25 p.c. attestandosi attorno ai 9,5 milioni di euro. “Dobbiamo ammettere che mai nessun governo prima d’ora ci aveva sostenuto in questo modo”, ha detto Varga, appellandosi affinché in occasione delle parlamentari dell’anno prossimo i candidati non tentino di guadagnare punti polemizzando sul lavoro del Consiglio. “Non siamo un organo politico”, ha sottolineato.

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