Croazia. Gasdotto Zlobin-Bosiljevo, si parte

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Croazia. Gasdotto Zlobin-Bosiljevo, si parte

Il primo ministro croato Andrej Plenković ha dato il via solennemente ai lavori di costruzione del gasdotto Zlobin – Bosiljevo. I lavori si protrarranno per 15 mesi su un tracciato lungo 58 chilometri. La realizzazione del gasdotto sarà un’impresa estremamente difficile, non solo per la conformazione del terreno, ma anche per le difficoltà di trasporto dell’attrezzatura necessaria. A Plinovo, ad esempio, verranno installate ben 19mila tonnellate di tubazioni, di cui ciascuna avrà un peso compreso tra le 3 e le 7 tonnellate. I lavori verranno effettuati sotto l’autostrada, la ferrovia e più di un centinaio di strade locali. Una volta terminati aumenterà però la capacità di trasporto del gas dal terminale GNL di Castelmuschio sull’isola di Veglia dagli attuali 2,9 miliardi a 3,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Siamo in presenza, pertanto, di un progetto estremamente complesso nel quale verranno investiti circa 155 milioni di euro. La costruzione del gasdotto Zlobin – Bosiljevo, finanziata dal governo di Zagabria, creerà i presupposti fondamentali per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di gas per i consumatori della Repubblica di Croazia e per l’ulteriore sviluppo del sistema di gasdotti, ovvero per l’aumento del trasporto di gas verso l’Ungheria e la Slovenia. L’appaltatore sarà un consorzio locale, il cui titolare è la ditta Monter – Strojarske montaže di Zagabria. L’aumento della capacità del terminale GNL sull’isola di Veglia e la costruzione del gasdotto Zlobin – Bosiljevo contribuiranno a diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento del gas naturale sul mercato della Repubblica di Croazia e in genere su quello dell’Unione europea.
Il primo ministro Andrej Plenković ha sottolineato che questo progetto rappresenta un utilizzo intelligente dei fondi europei nel momento di maggiore crisi energetica in vista della transizione energetica, nonché una conferma che “stiamo facendo passi avanti non solo per la sicurezza energetica, ma anche per il rafforzamento delle infrastrutture critiche croate, che sono anche infrastrutture critiche europee”.

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