Zlatko Dalić: “Abbiamo un sogno…”

Riflettori puntati sulla sfida dell’Al Janoub Stadium di Al-Wakrah, dove oggi alle 16 la Croazia affronta la rivelazione Giappone nell’ambito degli ottavi di finale. Chi vince trova nei quarti una tra Brasile e Corea del Sud

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Zlatko Dalić: “Abbiamo un sogno…”
Borna Sosa non è al meglio. Foto: Goran Stanzi/pixsell

Archiviata la fase a gironi, il Mondiale in Qatar entra sempre di più nel vivo con le partite valevoli per gli ottavi di finale. Riflettori puntati sulla sfida dell’Al Janoub Stadium di Al-Wakrah dove oggi alle 16 la Croazia affronta la rivelazione Giappone. I Samurai Blu arrivano a questo match in virtù del primo posto maturato nel girone E con 6 punti, nel quale la squadra di Hajime Moriyasu ha vinto in rimonta per 2-1 con le più quotate Germania e Spagna, perdendo tuttavia per 1-0 contro la Costa Rica. Dall’altra parte la compagine di Zlatko Dalić è reduce dalla seconda posizione ottenuta nel gruppo F dopo aver pareggiato per 0-0 nello scontro diretto della terza e ultima giornata contro il Belgio. Chi passa il turno incontrerà ai quarti la vincente di Brasile-Corea del Sud, in campo sempre oggi alle ore 20.

Dopo aver pareggiato nella gara d’esordio per 0-0 contro il Marocco, la Croazia ha fatto la voce grossa nella seconda partita in cui ha fronteggiato il Canada, imponendosi per 4-1 grazie al doppio sigillo di Kramarić e alle reti di Livaja e Majer. Nell’ultima gara del girone contro il Belgio, alla formazione di Zlatko Dalić bastava anche solo un pareggio per passare il turno. Risultato che si è concretizzato, visto che la partita contro i Diavoli Rossi è terminata sullo 0-0 nonostante i brividi finali, quando Lukaku in più di un occasione ha avuto sui piedi il gol che sarebbe valso la qualificazione. I biancorossi hanno quindi chiuso il girone F al secondo posto con 5 punti – dietro alla sorpresa Marocco – andando a segno, seppur per 4 volte, solamente nella seconda partita contro il Canada.

«Imporre il nostro gioco»
Contro il Giappone servirà indubbiamente di più. Non che i nipponici siano diventati improvvisamente uno spauracchio, ma dalla Croazia ci si aspetta sempre il meglio. Superare il turno è quasi un obbligo dopo aver evitato la Spagna, anche perché le attese dei tifosi sono notevoli. Sbagliato comunque ritenersi già qualificati ai quarti ancora prima di scendere in campo. “Abbiamo un grande rispetto del Giappone, d’altronde ha battuto due campioni del mondo come la Germania e la Spagna – dice il selezionatore Zlatko Dalić –. In entrambe le gare erano sotto nel punteggio all’intervallo, ma poi hanno dimostrato carattere, mentalità vincente e qualità tecnica. Ai miei giocatori ripeto spesso che sarebbe molto pericoloso sottovalutare chiunque, anche il più debole sulla carta. Se vengono soprannominati Samurai ci sarà pure un perché: mi aspetto che lottino su ogni pallone, senza mai arrendersi. Ma anche noi contiamo sullo stesso atteggiamento. Dobbiamo cercare di fare la partita e imporre il gioco che ci contraddistingue. Poi sarà ovviamente il campo a stabilire chi è superiore o ha interpretato meglio la partita. Abbiamo un sogno da realizzare e quattro anni fa si è visto che nulla è impossibile. Tutti hanno un sogno, incluso lo stesso Giappone, e l’importante è crederci”.

«Sono ottimista per natura»
Poi una constatazione. “Se è arrivato il momento del titolo mondiale? Non lo so, almeno fosse così. Ci proveremo sino in fondo, ma è un’impresa difficilissima. Noi ci crediamo, abbiamo il sogno che vi dicevo. Io sono sempre ottimista per natura. Questo è un Mondiale di alta qualità e la Croazia si esprime a livelli eccelsi ormai da venti anni. Se avete notato attentamente, delle sedici nazionali qualificate agli ottavi di finale la Croazia è il Paese con di gran lunga il minor numero di abitanti. Siamo una piccola nazione, ma con un grande sogno. Il primo passo lo abbiamo compiuto e ora c’è da superare l’ostacolo Giappone. Se lo faremo, poi penseremo al seguito”.
Alla domanda su quale potrebbe essere la chiave tattica dell’incontro, Dalić risponde: “Dalle analisi che abbiamo fatto emerge che il Giappone è tra le ultime nazionali in quanto al possesso palla. In compenso è il numero uno per il pressing e la transizione. Sotto questo aspetto i nipponici sono impeccabili. Ho fatto notare ai miei giocatori che spesso finalizzano l’azione di contropiede con ben 5-6 elementi. Forse la Germania e la Spagna erano sicure di poter controllare la partita attraverso il possesso palla e poi si sono rilassate un po’ troppo, venendo prontamente punite. Noi non dobbiamo commettere assolutamente lo stesso errore”.

Sosa in dubbio, tridente confermato
Nelle ultime due uscite la formazione iniziale è stata la stessa. Stavolta, però, qualcosa potrebbe cambiare, anche in considerazione che Borna Sosa non è al meglio. “Ci servono soltanto giocatori pronti al massimo. Non vogliamo rischiare nulla. Però, permettetemi prima di capire bene le condizioni di Sosa – avverte Dalić –. Se valuterò che non sarà il caso di schierarlo, cercherò soluzioni alternative. Chiunque prenderà il suo posto non lo farà rimpiangere. Sappiamo benissimo quale sia la posta in palio e cosa dobbiamo fare”.
A parte il dubbio nella posizione di terzino sinistro, per la sfida odierna Dalić dovrebbe riconfermare grossomodo la formazione che ha pareggiato per 0-0 contro il Belgio. In avanti ancora fiducia al tridente composto da Perišić, Kramarić e Livaja, con quest’ultimo insidiato da Petković. Invariato anche il centrocampo a tre e il resto della difesa, guidata da un Gvardiol sempre più oggetto di desiderio dei blasonati club europei.

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