Rijeka. Selahi temporeggia e finisce fuori squadra

Il centrocampista albanese rifiuta il prolungamento del contratto e la società decide per la punizione

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Rijeka. Selahi temporeggia e finisce fuori squadra
Lindon Selahi. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Era nell’aria e ieri è arrivata anche la conferma: Lindon Selahi è stato messo fuori squadra. Motivo? Il giocatore albanese, in scadenza di contratto a giugno, rifiuta al momento il prolungamento dello stesso. Una “prova di forza” da parte della società che, parliamoci chiaro, non porta comunque a nulla di concreto ed è alla lunga penalizzante per tutti. Selahi, o chi per lui, ha il sacrosanto diritto di cambiare squadra una volta scaduto il contratto vigente, anche se ci sono modi e modalità per separarsi stringendosi alla fine la mano (leggi: guadagnarci tutti). Il Rijeka vuole ovviamente tutelarsi, nel senso di non perderlo a parametro zero e spinge per il prolungamento del contratto in cambio della “promessa” di liberarlo una volta arrivata un’offerta ritenuta soddisfacente. Tenendo conto dell’attuale stato delle cose, è chiaro che il Rijeka perde uno dei suoi migliori giocatori, per altro in un ottimo periodo di forma e alla fine non ne ricaverà comunque nulla se Selahi dovesse effettivamente decidere di andarsene. Più della partenza stessa, a “disturbare” il club è magari il fatto che il suo futuro potrebbe essere all’Hajduk o alla Dinamo, che hanno già manifestato interesse nei suoi confronti (oltre a club della MLS).
“Io vi informo dei fatti di modo che in settimana non si scrivano sui giornali sciocchezze di ogni tipo – dice Sopić –. In Croazia regna la democrazia e ognuno ha il diritto di scegliere ciò che ritiene giusto. Personalmente ho lottato parecchio per il ragazzo, quasi si trattasse di mio figlio. Poi arriva il momento in cui devi prendere una decisione e darci un taglio. È chiaro che a subirne le maggiori conseguenze sarà il giocatore stesso, io come allenatore e, in fin dei conti, anche il club. Selahi ha preso la sua decisione perfettamente consapevole di ciò che la stessa avrebbe comportato. Così come la società. Spero che alla fine ci sia un ripensamento, ma al momento le cose stanno così. Per ora non si è arrivati a un accordo e le trattative vanno avanti ormai da tre mesi”.

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