Il Rijeka scalpita…

Nell’ultimo test precampionato i biancocrociati hanno rifilato un poker agli sloveni del Rogaška. Sabato il debutto contro la matricola Rudeš

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Il Rijeka scalpita…
Lindon Selahi ha aperto le marcature. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Nell’ultima amichevole prima dell’esordio in campionato, a Rujevica il Rijeka ha regolato con un secco 4-0 il Rogaška, neopromosso nel massimo campionato sloveno. Un ottimo viatico in vista del debutto di sabato quando, sempre a Rujevica, arriverà la matricola Rudeš di Robert Prosinečki. Il precampionato dei biancocrociati si è chiuso dunque con un bilancio di sei vittorie, un pareggio e una sconfitta.

Un match mai in discussione che ha visto i padroni di casa chiudere il primo tempo sull’1-0 per poi completare l’opera nella ripresa segnando tre gol nell’arco di 13 minuti. Si sono rivisti Selahi, Pašalić e Ilinković, i quali avevano saltato gran parte del ritiro di Kranjska Gora per dei guai fisici. Come previsto, Sergej Jakirović ha schierato dal primo minuto coloro che erano entrati nella ripresa il giorno prima con lo Slaven Belupo (2-1), quindi Zlomislić tra i pali; Smolčić, Galešić, Radeljić e Čabraja in difesa, Selahi e Lepinjica in mediana; Grgić, Liber e Pašalić sulla linea della trequarti e Ivanović al vertice dell’attacco.
I fiumani hanno sbloccato il risultato all’11’ con una gran conclusione dal limite di Selahi, ottimamente imbeccato da Liber. Al 24’ Ivanović si è divorato il raddoppio non sfruttando un mischia in area. Gli ospiti, nelle cui file è sceso in campo l’ex di turno Braut, si sono visti solamente con qualche sporadico contropiede, senza però creare pericoli alla porta difesa da Zlomislić. All’intervallo Jakirović ha operato solamente tre cambi. Al 62’ Ivanović ha siglato il 2-0 su rigore, fischiato per un tocco con il braccio di un difensore sloveno. Quattro minuti dopo altro gol dal dischetto, procurato e trasformato da Pašalić, mentre a fissare il definitivo 4-0 è stato al 75’ Fruk, complice un’incertezza del portiere avversario.

In campo le due squadre non si sono risparmiate.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Labrović e Frigan in Belgio?
Smolčić, Lepinjica e Pašalić sono rimasti in campo per tutti i 90 minuti, mentre invece Labrović e Frigan non sono entrati. Essendo entrambi vicinissimi all’addio Jakirović, comprensibilmente, non ha voluto correre rischi evitando di esporli a eventuali infortuni. Sia l’uno che l’altro potrebbero proseguire le rispettive carriere in Belgio. Il portiere è finito nel mirino dell’Anderlecht, alla ricerca dell’erede di Verbruggen, ceduto per 20 milioni di euro al Brighton. Ma non è detto che il capitano dei fiumani finisca al Lotto Park dal momento in corsa ci sono anche Atubolu (Friburgo), Hermansen (Leicester) e Koffi (Charleroi). Sirene belghe anche per il centravanti classe 2003, che piace al Genk. Si parla tuttavia anche di un interesse del Celta Vigo e pure dell’Al-Ahli Dubai, ma non è nemmeno da escludere un rilancio del Sunderland, la cui prima offerta di 4 milioni è stata rispedita al mittente dal presiedente Damir Mišković, che continua a chiedere 5-6 milioni. Pronti a salutare il Quarnero anche Krešić e Vukčević.
Chi invece le valigie le ha già fatte sono il portiere Zadro e l’attaccante Gajzler, entrambi girati in prestito ai cugini dell’Orijent, dove ritroveranno il terzino Bodetić e l’esterno offensivo Simčić. La colonia biancocrociata a Crimea lievita così a quattro elementi. Tuttavia, Zadro potrebbe ben presto fare il percorso inverso ed essere richiamato alla base in caso di cessione di Labrović. Infine, il giovane difensore centrale Dujmović è stato prestato allo Šibenik.
Il Rijeka rischia ora di trovarsi scoperto in attacco. Con Gajzler girato all’Orijent, nonché Frigan e Obregon (su di lui c’è il pressing dello Slaven Belupo) al passo d’addio, Jakirović rischia di ritrovarsi con un unico attaccante di ruolo, ovvero Ivanović. Bisognerà quindi intervenire in fretta per colmare la voragine che si sta aprendo nel reparto avanzato.

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