Un referendum pericoloso

0
Un referendum pericoloso

ZAGABRIA | Il presidente del Sabor e segretario generale dell’HDZ, Gordan Jandroković, è scettico sui reali obiettivi del referendum sulla modifica del sistema elettorale proposto dall’Iniziativa civica “Il popolo decide”. La seconda carica istituzionale dello Stato ha espresso il dubbio che il vero scopo dei promotori della manovra consista nell’indebolire il sistema politico e i partiti. “È ovvio che l’attuale sistema ha delle lacune. Non è perfetto”, ha commentato Jandroković, dopo aver porto il benvenuto al Sabor agli studenti coinvolti ieri in una seduta simulata del Parlamento croato.

“Tuttavia – ha proseguito –, ciò non significa che qualsiasi modifica alla Legge elettorale possa contribuire a migliorarlo. Esistono dei cambiamenti in grado di nuocere agli aspetti positivi del nostro sistema elettorale”.
A detta di Gordan Jandroković, piuttosto che affidarsi a soluzioni “ad hoc”, sarebbe più utile valorizzare i lati positivi dei meccanismi elettorali in vigore. “Ritengo che disgregare i partiti politici non porti a nulla di buono. Reputo, invece, che rafforzare il sistema, investendo nell’educazione e perseverando con gli sforzi profusi al fine di democratizzare ulteriormente i partiti politici, rappresenti un’alternativa migliore rispetto al percorso indicato da coloro i quali vorrebbero far emergere esclusivamente gli individui in grado di attirare su di sé le luci dei riflettori, sfruttando le reti sociali e i mezzi di comunicazione di massa”, ha detto il presidente del Sabor. “Cosa si celi veramente dietro all’intenzione di questi individui – ha rilevato – lo veniamo a scoprire soltanto dopo che i medesimi hanno già assunto lo status di stelle o stelline, pur non avendo nulla di concreto da proporre. Il loro successo è il risultato dell’attrazione suscitata dalle ‘forme facili’”.
Jandroković non si è sbilanciato sulla possibilità che i quesiti referendari possano essere sottoposti al vaglio dei giudici costituzionali. Si è limitato a dire che a tale proposito non ha maturato ancora una decisione definitiva.
L’Iniziativa civica “Il popolo decide”, lo ricordiamo, ha annunciato che dal 13 al 27 maggio prossimi raccoglierà le firme necessarie all’indizione di un referendum volto a modificare la Legge elettorale. Stando ai promotori del referendum gli obiettivi della consultazione consistono nell’assicurare maggiori poteri decisionali agli elettori e un loro maggiore coinvolgimento nei processi elettorali nonché nello sventare il voto di scambio e la corruzione politica. Tra gli scopi del plebiscito figurano anche l’introduzione del voto per corrispondenza, la riduzione del numero dei deputati a un massimo di 120 (ora sono 151) e il ridimensionamento del numero e dei diritti dei rappresentanti delle minoranze nazionali. A questi ultimi l’Iniziativa civica “Il popolo decide” vorrebbe togliere il diritto di votare la fiducia al governo e il Bilancio nazionale. Affinché il referendum possa essere indetto i suoi promotori dovranno riuscire a raccogliere circa 400mila firme.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display