Nuovo fronte HNS-HDZ La riforma fiscale divide

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Nuovo fronte HNS-HDZ La riforma fiscale divide

ZARA | Le modifiche proposte dal ministero delle Finanze alla Legge sui contributi rischiano di far scricchiolare la coalizione tra l’HDZ e l’HNS. L’intento di aumentare dallo 0,65 all’1,1 il coefficiente per il computo delle retribuzioni dei dirigenti di società e cooperative ha fatto storcere il naso pure al Most – che ha paragonato la manovra a un “ambizioso tentativo di furto” –, e alla Lista per Fiume. Stando ad alcuni calcoli, se la misura messa a punto dal team del ministro Zdravko Marić dovesse ottenere luce verde, l’esborso dei datori di lavoro per gli stipendi dei loro manager aumenterebbe notevolmente. Dalla media attuale di circa 6.100 kune, l’importo lieviterebbe a oltre 10.800 kune al mese.

Replicando alle critiche, Marić ha rilevato che il provvedimento riguarda soltanto i manager non assunti in pianta stabile e con contratti part-time. Si tratta di 460 persone su un totale di 175mila. Ha chiarito che la manovra ambisce a eliminare le disparità di trattamento tra gli artigiani e gli imprenditori. Il ministro ha osservato che non di rado i manager non assunti in pianta stabile dichiarano di lavorare part time e di percepire lo stipendio minimo. “Per 12 minuti di lavoro, ossia con 48 kune al mese si matura il diritto all’assicurazione sanitaria e al computo dell’anzianità di servizio”, ha chiosato Marić.
Sabato scorso l’HNS ha fatto sapere di non condividere la strategia adottata dal ministero delle Finanze. Il partito presieduto da Ivan Vrdoljak ha emesso un comunicato stampa nel quale le modifiche alla legge sono state definite “assolutamente inaccettabili”. “Queste modifiche non avranno il nostro sostegno. Nel corso delle e-consultazioni l’HNS proporrà di cambiare tali disposizioni”, si legge nella nota. “Le modifiche sottoposte a dibattito pubblico (iniziato giovedì scorso, nda) mettono a repentaglio migliaia di imprenditori e start up, e al contempo stimolano il diffondersi in Croazia di un clima anti imprenditoriale”, hanno reso noto gli addetti stampa dell’HNS. Hanno puntualizzato che bisogna individuare altri strumenti per reprimere gli abusi compiuti da una minoranza di imprenditori.
Ben più dura è stata la reazione del Most. “Ora, probabilmente, è chiaro a tutti che avevamo ragione quando abbiamo detto che quella proposta dall’HDZ e dal ministro Marić non è una riforma fiscale, bensì un tentativo di complicare ulteriormente un sistema complesso”, ha dichiarato il leader del Most, Božo Petrov. Il deputato ha espresso l’opinione che l’intento del governo consista nel mettere le mani in tasca agli imprenditori, in particolare quelli più piccoli, ossia l’89 p.c. delle società commerciali del Paese. Petra Mandić, membro del Consiglio municipale di Fiume eletta nelle file del Most, si è dichiarata preoccupata per le sorti degli imprenditori alle prime armi, mentre il suo omologo spalatino, Ante Čiković, teme che il provvedimento possa spingere ancora più persone a emigrare all’estero.

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