Media e minoranze. Serve una svolta

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Media e minoranze. Serve una svolta

LUBIANA | È stata completamente dedicata al mondo dell’informazione la seduta di ieri della Commissione per le nazionalità del Parlamento sloveno. I deputati delle Comunità nazionali italiana e ungherese, rispettivamente Felice Žiža e Ferenc Horvath, hanno invitato a esprimersi sul tema esponenti governativi, rappresentanti della Radiotelevisione pubblica e delle etnie. Il segretario di Stato alla Cultura, Vojko Stopar, ha posto l’accento sui programmi radiotelevisivi, dichiarando che serve una precisa strategia di sviluppo, che dia stabilità finanziaria e garantisca il supporto tecnico necessario. Ha auspicato che una soluzione per le trasmissioni destinate alle Comunità nazionali venga individuata nell’ambito dell’intero sistema pubblico nazionale e non ghettizzando l’informazione per i cittadini di nazionalità italiana e ungherese in enti separati. Parlando della carta stampata, Stopar ha rilevato che le pubblicazioni in ambedue le lingue sono di qualità e che svolgono adeguatamente il loro ruolo. Ovviamente si può sempre migliorare, soprattutto lo status dei giornalisti. Il direttore dell’Ufficio governativo per le minoranze, Stane Baluh, si è concentrato sui finanziamenti. Ha ricordato che sono stati sottoscritti i contratti di collaborazione con la RTV e l’Agenzia AIA, precisando che entrambi i documenti sono rimasti invariati. Non è stato possibile accogliere le richieste della Comunità nazionale italiana per Radio e TV Capodistria, mentre per la carta stampata confida di reperire mezzi aggiuntivi. L’Esecutivo dunque non intende sottrarsi agli impegni presi.

Alberto Scheriani, presidente della CAN costiera, ha portato l’attenzione sui problemi che i media minoritari si trovano ad affrontare. Per quanto riguarda l’RTV ha ribadito, in sostanza, che al Centro regionale di Capodistria in seno ai programmi italiani a causa del mancato turn-over la situazione dei quadri sta diventando drammatica. Ogni ulteriore taglio – ha chiarito – potrebbe tradursi in una violazione dei diritti acquisiti della CNI, per la cui tutela sarebbe auspicata anche una maggiore autonomia e indipendenza delle emittenti. Quanto alla carta stampata, è illusorio pensare a ipotesi di sviluppo senza prevedere mezzi finanziari aggiuntivi. A fargli eco sono stati il vicedirettore generale per i programmi italiani, Antonio Rocco, e il consigliere RTV, David Runco. Per entrambi il problema principale è soprattutto il drammatico taglio dei dipendenti. Pienamente convinto che la situazione richieda un intervento capace di imprimere una svolta in senso positivo si è detto il deputato della CNI al Parlamento di Lubiana, Felice Žiža. Sostanzialmente pacati e favorevoli gli interventi degli altri deputati, che al termine della riunione hanno votato all’unanimità due conclusioni. La prima chiede alla RTV nazionale di stilare, entro sei mesi, una strategia per lo sviluppo dei programmi minoritari. Lo stesso termine è stato proposto al Ministero della Cultura per impostare misure atte a migliorare lo status della carta stampata.

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