Lauree estere: un’incognita

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Lauree estere: un’incognita

FIUME | Dalle parole si è passati ai fatti. Il recente scandalo che ha visto coinvolto il Ministero della Scienza e dell’Istruzione, dove si è scoperto che un dipendente aveva esibito un diploma di laurea dell’Università di Zagabria, rivelatosi poi falso, ha sollevato un grande polverone tra l’opinione pubblica. Per tale motivo che il ministro Blaženka Divjak ha dichiarato “guerra” ai furbetti e ha imposto di passare sotto la lente tutti i certificati di laurea per controllare se ve ne siano di fasulli. Le verifiche dei diplomi di laurea e più in generale dei titoli di studio devono essere fatte in modo puntuale per tutelare il sistema, ha puntualizzato il ministro della Scienza e dell’Istruzione.

“La fiducia dei cittadini nel sistema scolastico è fondamentale e va curata. Altrettanto importante è tutelare tutti coloro che nelle scuole e nelle Facoltà svolgono il loro lavoro in modo corretto e innovativo, in modo tale che a infangare il tutto non siano i soliti furbetti che si avvalgono di diplomi contraffatti”, ha dichiarato Blaženka Divjak appena scoppiato lo scandalo. Il ministro ha poi ha invitato i direttori e i presidi delle istituzioni scolastiche a procedere con un controllo a tappeto di tutti i diplomi di laurea che non siano già stati sottoposti a verifica e a prestare attenzione alla validità dei certificati al momento dell’assunzione. “Non basta procedere con le verifiche del candidato, va controllata anche la documentazione”, ha dichiarato qualche giorno fa il ministro.

Una questione delicata

E a quanto pare, come abbiamo rilevato in apertura, dalle parole si è passati ai fatti concreti. Che si tratti però nell’insieme di una questione delicata lo ha ammesso anche Blaženka Divjak. Sono infatti molti i casi – ha puntualizzato il ministro – in cui le persone all’atto dell’assunzione presentano diplomi di laurea conseguiti all’estero sulla cui validità sono indispensabili controlli specifici. E in quest’ambito rientrano anche numerosi insegnanti e professori delle scuole elementari e medie superiori della CNI, che hanno conseguito il diploma di laurea in Italia. In questo momento non è del tutto chiaro se sarà sufficiente disporre del certificato relativo al riconoscimento dell’equipollenza della laurea oppure bisognerà chiedere un documento aggiuntivo all’Università che l’ha rilasciato.

Il punto sulle scuole CNI

Che la situazione sia ancora poco chiara ce lo ha confermato anche Iva Bradaschia Kožul, responsabile del settore Educazione e istruzione, organizzazione, sviluppo e quadri della Giunta Esecutiva dell’Unione italiana. Contattata telefonicamente Iva Bradaschia Kožul ha evidenziato di avere ricevuto la lettera del Ministero della Scienza e dell’Istruzione, con la quale si richiede la verifica dei diplomi di laurea dei neoassunti, ma anche dei titoli di studio dei dipendenti già da tempo in rapporto di lavoro. “La questione non è chiara. Dal mio punto di vista questa è una prima informazione che dovrà essere integrata con altre per capire come attuare i controlli. Sicuramente non sarà facile ricevere le informazioni di tutte le Facoltà dalle quali provengono i nostri insegnanti”, ha dichiarato Iva Bradaschia Kožul, sottolineando che come e quando tutto avrà luogo non è stato ancora chiarito. Abbiamo contattato anche il preside della SMSI di Fiume, Michele Scalembra, il quale ci ha confermato che anche all’indirizzo della scuola media superiore italiana del capoluogo quarnerino è arrivata l’informazione ministeriale. Ora rimane da vedere come si andrà a implementare la direttiva dal Ministero. Proprio per questo si auspica più chiarezza da parte del dicastero, ovvero, che comunichi a chi di dovere come andranno eseguite queste verifiche. Ieri abbiamo provato a contattare direttamente il Ministero della Scienza e dell’Istruzione di Zagabria, ma non abbiamo ricevuto risposta.

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