Informazione etica e plurale. Un bene pubblico da tutelare

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Informazione etica e plurale. Un bene pubblico da tutelare

ZAGABRIA | La Federazione europea dei giornalisti (EFJ), che annovera tra i suoi associati l’Ordine croato dei giornalisti (HND), ha pubblicato un Manifesto in vista delle Elezioni europee in programma il 26 maggio. L’iniziativa è tesa a sensibilizzare i candidati in lizza per i seggi del Parlamento europeo sull’importanza della libertà di stampa, del pluralismo dei mezzi d’informazione e del giornalismo di qualità.

“Il giornalismo è un bene pubblico”, ha fatto presente l’EFJ, sollecitando i creatori delle politiche europea a sostenere le proposte avanzate al fine di far emergere i mezzi d’informazione liberi, attendibili e di spirito plurale. Un processo, che a detta dell’EFJ deve godere dell’appoggio del Consiglio d’Europa (CdE), dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e delle altre istituzioni che hanno voce in capitolo nella creazione delle direttrici della scena mediatica continentale.
“L’Europa ha bisogno di un nuovo impulso politico. Uno stimolo in grado di riconoscere e sostenere il giornalismo nella sua veste di bene pubblico d’importanza vitale”, sta scritto nel Manifesto. A tale proposito l’EFJ ha proposto di appoggiare le riforme giuridiche volte a favorire la creazione di mezzi d’informazione indipendenti e volte a impedire la concentrazione della proprietà sui mass media. È stata espressa la speranza che l’Iniziativa per il monitoraggio del pluralismo nei mezzi d’informazione ottenga il dovuto sostegno. Inoltre, l’EFJ ha lanciato un appello affinché si verifichi se le modifiche apportate al diritto comunitario siano in linea con i principi attinenti alla libertà di stampa e al pluralismo d’opinione.
“L’Europa – si legge nel documento – necessità di mezzi d’informazione dallo spirito plurale, di un giornalismo di carattere investigativo, di un giornalismo fondato su basi sostenibili. Ha bisogno che si proceda alla tutela sociale di tutti i dipendenti impiegati nel comparto informativo e di una negoziazione contrattuale collettiva. All’Europa serve un giornalismo etico e uno spazio mediatico pubblico forte e indipendente”. A tale proposito l’EFJ si è espressa a favore della necessità di garantire fonti di finanziamento sicure ai mezzi d’informazione indipendenti e ai giornalisti freelance.
Nel ricordare che negli ultimi due anni nei Paesi dell’Unione europea quattro giornalisti hanno perso la vita, l’EFJ ha fatto presente che la categoria è soggetta a pressioni sempre più forti. Ha auspicato, pertanto che ai giornalisti sia rivolto un messaggio forte, affinché siano certi di poter svolgere il loro lavoro in piena sicurezza. A tale proposito l’EFJ ha proposto che si proceda alla decriminalizzazione del reato di diffamazione, ossia che siano integrate nell’acquis communautaire le raccomandazioni del Consiglio d’Europa in materia di stalking, nonché il principio di equità nella ripartizione tra donne e uomini degli incarichi affidati in seno alle redazioni e d’incolumità dei giornalisti.

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