Fiume. Presentato il Lettorato di lingua slovena

0
Fiume. Presentato il Lettorato di lingua slovena

FIUME | A partire dal semestre estivo dell’anno accademico 2018/19, alla Facoltà di Filosofia (FFRI) dell’Università di Fiume, in seno al Dipartimento di croatistica, sarà operativo il Lettorato di lingua slovena. Il nuovo servizio è stato presentato ieri al Campus universitario di Tersatto. A illustrare le peculiarità di quest’ennesima collaborazione tra l’Ateneo fiumano e l’Università di Lubiana sono intervenuti i presidi delle Facoltà di Filosofia del capoluogo quarnerino e della capitale slovena, rispettivamente Ines Srdoč-Konestra e Roman Kuhar, nonché la direttrice dell’Istituto per gli studi etnici (INV) di Lubiana, Sonja Novak Lukanović. L’Ambasciatore sloveno a Zagabria, Smiljana Knez, il vicesindaco di Fiume, Nikola Ivaniš, e il prorettore dell’Università di Fiume, Alen Ružić, a loro volta, hanno rilevato l’importanza del progetto nel contesto del rafforzamento dei rapporti tra i due Paesi e dell’arricchimento culturale di Fiume.

Lingue paritetiche

“Per la maggioranza dei fiumani il simbolo della presenza slovena in città è costituito dalla Casa di cultura Bazovica”, ha osservato Ines Srdoč-Konestra. “A Fiume nel XIX secolo – ha proseguito – la lingua slovena, l’italiano, il croato, il tedesco e l’ungherese godevano di uno status quasi paritetico”. La preside dell’FFRI ha espresso l’opinione che l’apertura del Lettorato di lingua slovena rispecchi lo spirito multiculturale e plurilinguistico caratteristico della società fiumana. Il suo omologo di Lubiana, Roman Kuhar, ha sottolineato la ricchezza costituita dalla padronanza della lingue, illustrando la storia di una sua studentessa fiumana. “Al termine della prima lezione mi avvicinò per dirmi che non parlava lo sloveno e per chiedermi di poter scrivere i saggi in inglese. Le ho proposto di preparare le relazioni in croato. Negli anni ha raggiunto una padronanza dello sloveno tale da ottenere un master”, ha raccontato Kuhar, stigmatizzando l’atteggiamento di coloro i quali fingono di non comprendere lingue che invece parlano. A sua volta, il vicesindaco Ivaniš si è detto convinto che a Fiume lo studio della lingua slovena sarà molto popolare tra gli studenti. “Se non altro – ha scherzato – per l’impronta lasciata da calciatori quali Matjaž Floriančič, Ronald Bezjak, Adriano Fegic, per non parlare dell’allenatore Matjaž Kek, nella storia del Rijeka calcio”.

Corsi opzionali

Il processo che ha permesso di arrivare al Lettorato è iniziato circa un anno fa. All’epoca l’Ambasciatore Smiljana Knez e la preside Ines Srdoč-Konestra firmarono una lettera d’intenti tesa a favorire nella Regione litoraneo-montana l’insegnamento della lingua slovena anche a livello accademico. L’accordo relativo alla creazione del Lettorato è stato stipulato il 23 marzo 2018 dai rettori delle Università di Fiume e Lubiana, rispettivamente Snježana Prijić Samaržija e Igor Papič. L’Ateneo di Fiume sarà il sessantesimo al mondo a vantare un lettorato di lingua slovena (in Croazia il servizio è già presente a Zagabria e Zara). In futuro, agli studenti di tutte le Facoltà dell’Università di Fiume sarà offerta l’opportunità di frequentare corsi opzionali di lingua slovena.

Tavola rotonda e mostra

Alla presentazione del Lettorato di lingua slovena, è seguita la tavola rotonda intitolata “Lingua – minoranza – cultura”. Al panel, moderato, da Barbara Riman, presidente della Federazione delle associazioni slovene in Croazia (Z-SSD), sono intervenute Nataša Prah (Ministero sloveno degli Affari esteri), Mojca Nidorfer Šiškovič (Centro per lo studio dello sloveno quale seconda lingua o lingua straniera), Tihana Kraš (FFRI) e Željka Macan (FFRI). Nel corso del dibattito si è discusso della tutela, rivitalizzazione, studio e uso delle lingue minoritarie, della politica linguistica in Croazia e nei Paesi vicini, del ruolo delle lingue minoritarie nel contesto della salvaguardia dell’identità e della cultura delle minoranze nazionali. Nel proseguo della giornata al Centro Bazovica è stata inaugurata la mostra “Cankar ne jezi se”, ideata in seno alla Facoltà di Scienze naturali e d’Ingegneria di Lubiana. L’esposizione – curata da Urška Stanković Elesini, Urška Vrabič Brodjak, Nace Pušnik e Jani Toroš – è stata promossa in occasione del centenario dalla morte del poeta Ivan Cankar, dell’80° della fondazione dell’Accademica slovena delle scienze e delle arti e del 60° della scomparsa dello storico dell’arte Izidor Cankar.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display