Caso Dolac, la ministra: «La scuola ha agito bene»

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Caso Dolac, la ministra: «La scuola ha agito bene»

“La Dolac ha fatto quello che doveva fare”. Lo ha sentenziato Blaženka Divjak, commentando  il caso della scuola elementare italiana di Fiume nella cui mensa del doposcuola lunedì scorso è stata servita una minestra in cui galleggiavano degli animaletti. Le analisi di laboratorio hanno stabilito che si trattava di larve di tignola del grano, conosciute anche come tarme del cibo. “Se si tratta del primo caso verificatosi, e non abbiamo motivo per pensarlo diversamente, l’istituto scolastico ha proceduto in maniera adeguata – ha aggiunto la ministra dell’Istruzione –. È stata chiamata l’ispezione, è stato contattato il fornitore con cui è stata sospesa la collaborazione… Perciò, credo che ora il prossimo passo è assicurare agli alunni un’alimentazione sana”.

Alla domanda se in questo caso si può parlare di negligenza, la Divjak ha sottolineato che “in questi caso, sfortunatamente, possiamo agire soltanto post festum. Ripeto: va rimediata la situazione venutasi a creare, ossia la scuola Dolac deve trovare un altro modo per assicurare un’alimentazione corretta per i bambini”.

Intanto, ieri pomeriggio la direttrice della scuola elementare italiana, Dunja Kučan Nikolić ha convocato la riunione del Consiglio dei genitori, per informare i rappresentanti delle classi della situazione e dei passi intrapresi dall’istituto per rimediare al problema venutosi a creare a causa del pessimo servizio offerto dalla Blato 1902 d.d., che fornisce i pasti agli alunni del doposcuola.

«Nessun pericolo»

Nel frattempo il Reparto si epidemiologia dell’Istituto regionale di salute pubblica ha completato le analisi sui campioni prelevati dalla minestra servita lunedì scorso. Il responsabile del Reparto Dobrica Rončević, ha confermato quanto ipotizzato il giorno prima e cioè che trattava di larve di tignola fasciata del grano (Plodia interpunctella), chiamata tarma del cibo o tarma della pasta. Le analisi microbiologiche dei campioni prelevati nella cucina sono risultate negative, nel senso che non contengono fattori patogeni.

“Non abbiamo registrato casi di malessere nei ragazzi che hanno consumato la ministra, ossia nessuno si è rivolto al nostro Istituto per problemi di salute. Ribadisco che non ci sono rischi. Le tignole del cibo non sono patogene e molto spesso sono presenti nelle nostre case, ma anche nei ristoranti e nei negozi di alimentari. Prolificano soprattutto nella farina, nella pasta, ma anche nei fagioli e nell’orzo, ingredienti che sono stati usati per cucinare la minestra. Certamente non è piacevole trovare nei vermiciattoli nel piatto ed è meglio evitare episodi del genere, ma la cosa più importante è che non sono dannosi per la salute, anche perché sono trattati termicamente”, ha spiegato il dott. Rončević, aggiungendo che episodi simili si verificano sporadicamente, soprattutto nelle mense scolastiche, considerato anche il numero di pasti che viene preparato.

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