Il business ha bisogno del talento femminile

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Il business ha bisogno del talento femminile

In Croazia si fatica a raggiungere la parità di genere nel mondo delle professioni. Per fortuna, negli ultimi anni questo quadro sta gradualmente cambiando e a confermarlo sono i dati dell’Agenzia finanziaria Fina: se nel 2011 la quota delle donne a capo di imprese private era pari al 18%, nel 2017 questa percentuale è salita al 21,9. E non è solamente una questione di giustizia sociale. Infatti, diverse indagini condotte dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) hanno dimostrato che esiste una correlazione tra il prodotto interno lordo di un Paese e il ruolo delle donne: più aumenta il tasso di occupazione femminile e più cresce il PIL.

Ed è anche da questa premessa che prende spunto la conferenza “Le donne artefici dello sviluppo industriale”, tenutasi ieri nella sede della Camera d’economia, e che ha visto tra le relatrici diverse donne a capo di importanti aziende, per raccontare e condividere il loro percorso e la loro esperienza. “Il mondo del business ha bisogno del talento femminile – ha sottolineato la responsabile del settore industriale della Camera, Tajana Kesić Šapić –. Dobbiamo rompere gli stereotipi che vedono il mondo dell’impresa esclusivamente maschile, tant’è vero che le statistiche a livello mondiale indicano come nelle aziende gestite da donne i risultati finanziari sono nettamente migliori, eppure nei CdA delle grandi aziende troviamo uomini nell’80% dei casi”.

Rapida evoluzione

Chi ha saputo brillantemente superare tanti cliché è Linda Sciucca, che dopo essere stata membro del CdA del Porto di Fiume, da poco più di un mese è la prima donna a ricoprire la carica di direttore della zona industriale di Kukuljanovo, la più grande di tutto il Paese.
“Nel mondo dell’industria c’è ampio spazio per le donne – dice –, ma siamo noi stesse a dovercelo creare con le nostre abilità, conoscenze e determinazione. Quello femminile è un capitale importante e il rilancio del Paese passa necessariamente da un maggiore coinvolgimento delle donne nel mondo produttivo”.
Com’è stato rimarcato nel corso del convegno, l’impatto dei cambiamenti tecnologici sta fortemente influendo sulle competenze richieste in ambito industriale, con le nuove professioni sempre più basate sullo sviluppo di un mix di competenze tecniche, digitali ma anche più “soft”, come ad esempio quello della comunicazione. Insomma, in uno scenario in rapida evoluzione, l’industria sta diventando sempre più rosa.

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