Salasso per la Comunità di Zara

Gli ispettori dell’amministrazione fiscale hanno accertato irregolarità, ovvero il mancato pagamento di una serie di contributi e imposte sul reddito all’epoca in cui la presidente era Rina Villani. Secondo Igor Karuc vi sarebbero altre ispezioni in corso e diversi presunti illeciti

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Salasso per la Comunità di Zara

L’Ufficio zaratino dell’amministrazione fiscale ha completato l’ispezione alla Comunità degli Italiani di Zara relativa all’anno 2016. Al contribuente, ossia al sodalizio di via Borelli, è stato imposto il pagamento delle imposte sul reddito e delle accise, per il periodo dal 1º gennaio al 31 dicembre 2016, a tutta una serie di istituzioni pubbliche. Così vanno pagate sul conto della Città di Zara 15.619,17 kune più interessi che per ora ammontano a 3.250,97 kune per le imposte sul reddito e delle accise relative al reddito da lavoro dipendente. A favore del Bilancio dello Stato vanno versate 10.935,96 kune più almeno altre 2.298,64 kune di interessi quali contributi per la previdenza sociale. Sul conto dell’Istituto per l’assicurazione sanitaria vanno corrisposte 8.201,96 kune più almeno altre 1.723,96 a titolo di interessi: si tratta ovviamente di contributi per l’assicurazione sanitaria. Per quanto concerne i contributi relativi alla tutela della salute sul posto di lavoro vanno pagate, sempre all’Istituto per l’assicurazione sanitaria altre 273,41 kune più almeno 57,48 kune d’interessi. A favore del Bilancio dello Stato, a titolo di contributi per l’impiego, vanno corrisposte 925,55 kune con l’aggiunta perlomeno di 195,37 kune relative agli interessi. L’ammontare di questi ultimi non è definitivo in quanto vanno calcolati ancora gli interessi dal giorno della compilazione del verbale fino a quello del pagamento. E quest’ultimo va effettuato entro otto giorni dal giorno in cui la delibera dell’Ispezione fiscale diviene esecutiva. In caso contrario scatta il pignoramento. Gli ispettori sottolineano nella delibera che vanno considerati, a rigor di legge, alla stregua di entrate da lavoro dipendente tutti gli introiti che il datore di lavoro corrisponde in denaro o in natura al dipendente sulla base del rapporto di lavoro. Pertanto in questo ambito, sempre secondo gli ispettori, rientrano anche il denaro che Rina Villani, all’epoca presidente della CI, avrebbe prelevato per il tramite del bancomat e i pagamenti con la carta di credito non coperti da fatture adeguate. Risulta pertanto, stando alla delibera dell’amministrazione fiscale zaratina, che Rina Villani, quale presidente dell’Associazione, avrebbe corrisposto a sé stessa nel 2016, sulla base di una documentazione ritenuta non credibile, un importo in contanti pari a 28.124,65 kune. Un ammontare sul quale vanno ora pagate le tasse con i relativi interessi. Stiamo parlando ovviamente di una delibera di primo grado nei confronti della quale è possibile presentare entro 30 giorni ricorso al Ministero delle Finanze di Zagabria, ovvero al settore competente per i giudizi di appello.
Il giudizio della contabile
A questo proposito la contabile Ivana Mikin, che dal mese di marzo di quest’anno ha assunto il compito di occuparsi della contabilità della CI e dell’asilo italiano Pinocchio, ha sottolineato di aver riscontrato in continuazione problemi legati agli arretrati degli anni precedenti, tra cui irregolarità contabili, computi errati e documentazione incompleta. Ivana Mikin ha rilevato di essere stata costretta a più riprese a rettificare errori commessi nel 2016, nel 2017 e nel 2018, in seguito a frequenti chiamate da parte dell’amministrazione fiscale e della Previdenza sociale. Inoltre è stato necessario fornire agli ispettori tutti i documenti richiesti della CI relativi all’anno 2016, per il quale si è svolta l’ispezione conclusasi con la delibera di cui sopra. Anche la documentazione relativa all’asilo Pinocchio sarebbe carente, per cui non sarebbero da escludersi, sempre secondo la contabile, sanzioni da parte dell’amministrazione fiscale. Inoltre, ha concluso, Ivana Mikin, è in corso la revisione per il 2015, effettuata da revisori autorizzati, il che richiede un impegno aggiuntivo per reperire la necessaria documentazione e fornire le dovute spiegazioni.
Le tesi di Igor Karuc
Sulla vicenda è intervenuto anche l’attuale presidente della Comunità degli Italiani di Zara, Igor Karuc, il quale ha sottolineato che la delibera dell’amministrazione fiscale e quella relativa alla revisione finanziaria hanno scioccato i soci del sodalizio e confermato quanto i tesserati andavano sostenendo da tempo. Ossia che Rina Villani, nella sua veste di presidente della CI avrebbe nel corso degli anni sottratto notevoli importi a suo favore e dei suoi familiari, creando gravi danni alla Comunità e all’asilo Pinocchio. Inoltre, sempre secondo Karuc. sarebbero tutt’ora in corso l’ispezione fiscale e la revisione finanziaria relative alle annate 2015, 2017 e 2018.
Il presidente del sodalizio di via Borelli ha affermato pure che sarebbero stati trovati documenti dai quali risulterebbe che Rina Villani si sarebbe dapprima “autonominata” direttrice ff a tempo pieno dell’asilo e indi – non ottemperando alle condizioni richieste per un simile posto di lavoro – avrebbe assunto, senza aver bandito alcun concorso, l’incarico di dirigente dell’Ufficio dell’asilo. Un tale posto di lavoro, secondo Karuc, non esiste in alcun asilo in Croazia, per cui si tratterebbe null’altro che di un altro modo per sottrarre denaro. In tal modo Rina Villani avrebbe guadagnato, grazie all’asilo, 12.300 kune lorde al mese. Karuc ha inoltre sostenuto che per il tramite di “prestiti illegali” della Comunità all’asilo Pinocchio Rina Villani avrebbe sottratto circa mezzo milione di kune, importo questo mai restituito. Questo denaro non sarebbe stato trovato nell’asilo, come pure i 20mila euro corrisposti dall’Unione Italiana al momento dell’inaugurazione della scuola materna. Oltre ai prestiti all’asilo l’allora presidente della Comunità avrebbe concesso “prestiti illeciti” anche all’associazione Dante Alighieri, fondata dalla CI, alla quale gli spazi sono stati assicurati dalla Città di Zara e il cui presidente per anni sarebbe stato suo figlio Mirko Marušić.
Pronti a testimoniare
L’attuale presidente della CI ha rilevato anche che nei confronti di Rina Villani sono state sporte e confermate due denunce penali per contraffazione delle firme per quanto riguarda le controverse elezioni del 2017. Vi sarebbero, secondo Karuc, “testimoni pronti a dichiarare in Tribunale di aver concesso la propria firma, messi alle strette da Rina Villani, fuori dagli ambienti della CI e anche in seguito, a elezioni già concluse”.
Sempre secondo Karuc, l’allora presidente della CI, per il tramite di vari contratti d’autore, nel periodo dal 2015 a oggi, avrebbe corrisposto a sé stessa 86.173,43 kune nette, a suo marito Adam Marušić 65.478,77 e al figlio Mirko Marušić 29.290 kune nette. Per non parlare di altri pagamenti, quali 17mila kune che la CI le avrebbe corrisposto quale dirigente di alcuni laboratori durati due mesi. Si tratta, ha puntualizzato Igor Karuc, di fondi relativi a soli cinque anni, “immaginarsi quindi” quanti soldi avrebbe intascato dal 2005, quando per la prima volta sarebbe stata eletta presidente del sodalizio di via Borelli. In questo caso il condizionale è dovuto, secondo Karuc, perché la legalità e la trasparenza di tutte le elezioni successive da lei indette è tutt’altro che scontata.
«Offese alle istituzioni»
Stando sempre all’attuale presidente, Rina Vllani sarebbe venuta incontro a singoli, quali la “sua buona amica” Susy Morena Calmeta e il proprietario della ditta Media Consulting, Vedran Vidučić, al quale mensilmente versava un determinato importo, senza che si sia riusciti a capire che cosa l’interessato facesse per la CI o l’asilo dal quale era pure pagato.
“I fan della figua e dell’opera di Rina Villani di recente sulla pagina FB Amici Zaratini hanno avurto modo di vedere come Rina Villani si comporta nei confronti di chi non la pensa come lei chiamandoli ‘cani ubbidienti’ e offendendo le istituzioni croate che hanno messo fine al suo modo arbitrario e autoritario di guidare la Comunità”, ha sottolineato ancora Karuc, aggiungendo che da fonti affidabili si è venuti a sapere che Rina Villani ha tentato di fare opera di lobbying a proprio favore presso alcuni esponenti politici, ai quali ha mentito riuscendo a ingannarli per cercare di impedire che venisse a galla tutto quello di cui è stato scritto più sopra. Infine Karuc ha invitato coloro che non fossero convinti di queste tesi, a visitare liberamente la CI, dove potranno su richiesta visionare documenti e delibere e potranno sentire dai 330 soci com’era prima la Comunità e come è oggi.
Il no comment di Rina Villani
A proposito della delibera dell’Ispettorato dell’amministrazione fiscale abbiamo chiesto delucidazioni a Rina Villani che – prima di trincerarsi dietro a un no comment – ha affermato che è stato Igor Karuc a richiedere, ossia a volere la revisione finanziaria che ha portato alla luce le irregolarità per le quali la multa è stata comminata alla Comunità.

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