Barcolana. Zanin: «A stand Fertilia si rinsaldano legami tra esuli e Fvg»

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Barcolana. Zanin: «A stand Fertilia si rinsaldano legami tra esuli e Fvg»

C’è aria di Sardegna, e precisamente di Nurra algherese, alla 54a edizione della Barcolana, la tradizionale regata triestina da anni spettacolare per numero di imbarcazioni partecipanti.

Le storia della comunità di Fertilia, dove si è registrato l’esodo dei Fiumani, degli Istriani e dei Dalmati (a cominciare dal 1947 e poi in maniera più forte l’anno dopo, quando alla
comunità si unirono 400 pescatori giuliani accompagnati da don Francesco Dapiran, parroco scacciato da Orsera d’Istria), e quella correlata della bonifica del territorio di Alghero in questi giorni sono presentate in uno stand allestito sulle rive centrali della città.

A parlarne ai tani che si fermano a chiedere informazioni, incuriositi dai libri esposti, è l’associazione “Egea – Una luce sulla memoria” attraverso Mauro Manca, direttore dell’ecomuseo Egea, e con Federico Marongiu in rappresentanza della comunità dei giuliani (questo il nome degli abitanti di Fertilia).

“Con gli amici di Fertilia e dell’associazione Egea portiamo avanti un gemellaggio che è anche amicizia”, ha detto il  presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, incontrando Manca e Marongiu a Trieste e che il 12 giugno dell’anno scorso è stato orgoglioso di poter partecipare all’inaugurazione dell’ecomuseo nel piccolo centro sardo “a simboleggiare la dovuta restituzione, a quelle persone, in termini di ricordo, di perdono e di un essere sempre e ancora parte del Friuli Venezia Giulia”.

“L’associazione Egea si fa promotrice di una comunità, della sua cultura, delle sue tradizioni, dei suoi prodotti locali e lo fa tenendo saldo il legame con la terra d’origine. È un momento di vicinanza e comunione per molti – ha sottolineato ancora Zanin -, perché ristabilire questo filo conduttore tra gli esuli del tempo e i loro figli che oggi si ricordano delle terre lasciate è un sinonimo di una grande civiltà e di una grande capacita di accoglienza che la nostra regione ha sempre avuto”.

“Siano venuti a Trieste per tenere uniti i fili della nostra storia e tenere accesa una luce sulla nostra memoria”, gli ha fatto eco il direttore Manca. “Persone estirpate dalla propria terra hanno trovato una ripartenza in Fertilia. Abbiamo valori attuali, come la capacità di ricostruire da zero la vita, allora compromessa dalla guerra e dall’esodo, e di sapersi integrare, giuliani e dalmati, con veneti e ferraresi venuti a Fertilia da rimpatriati dalle colonie italiane del Mediterraneo, oltre ai tanti che sono stati stregati da quella terra algherese e hanno deciso di fermarsi lì per sempre”.

I libri a disposizione sono “Locanda Fertilia”, “Rotta 230° Fertilia e i suoi protagonisti”, “La bambina con la valigia”, il cui ricavato è finalizzato a sostenere le iniziative dell’associazione Egea.

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