Spalato non si arrende tra mostre e concerti

In visione al Museo civico la mostra «Il castello veneziano di Spalato». Al TNC domani in programma la prima del dramma di Harold Pinter «Povratak» (Il ritorno)

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Spalato non si arrende tra mostre e concerti

Sono molti i progetti culturali cancellate in questo mese anche a Spalato per via della pandemia. Malgrado siano state rimandate le aperture di mostre molto interessanti c’è da sottolineare un’importante inaugurazione nelle tre sale al piano terra del Museo civico di Spalato. Si tratta della mostra “Il castello veneziano di Spalato“, allestita in tre stanze, molto compatta, che racconta la nascita del castello veneziano a Sud delle mura del Palazzo di Diocleziano e illustra la sua vita durante tutti i periodi storici. In particolare, il castello viene raccontato in gran parte in una Spalato diventata prima Comune autonomo e poi dal 1420, negli anni della Repubblica Veneziana, dai suoi albori sino al suo declino.
La mostra è molto ricca di reperti, molti dei quali, insieme a resti animali e vegetali del periodo, furono ritrovati nel 2012 nell’area del pozzo di una delle torri principali, a 4 metri di profondità, e sono esposti al pubblico per la prima volta. Numerosi sono i documenti cartacei, come ad esempio carte topografiche antiche, ma anche acquerelli che offrono al visitatore l’idea dell’urbanistica della città nel 1600 e che documentano la vita del castello in relazione alla vita sociale e religiosa di Spalato. Particolarmente interessante è una grande porta in legno, che era uno degli accessi principali del castello situato nella Piazza della frutta, ed è la parte attualmente meglio conservata dell’ambiente veneziano. Insieme alla piazza è presente – maestosa – una delle torri merlettate, anch’essa tuttora ben conservata, denominata già dall’antichità Torjun o Turiun. Nella sala dov’è esposta la grande porta di legno ci sono pure dei reperti dell’attuale Piazza della frutta, tra i quali un capitello, una statua che ritrae il comandante Leonardo Foscolo e vecchie insegne che indicano il nome della piazza.
L’interessante mostra si potrà visitare al Museo civico fino al 30 aprile 2021.

La mostra “Il castello veneziano di Spalato”

Al TNC si spera ancora
Pure il TNC ha dovuto alla fine gettare la spugna di fronte a tanti progetti causa problemi da Covid-19. Molte recite, che sono state rimandate agli inizi di novembre – come ad esempio il “Requiem” in do minore per Coro e Orchestra, di Cherubini, rimandato a dicembre – sono state definitivamente cancellate. Il tradizionale balletto natalizio dello “Schiaccianoci”, di Petar Ilič Tchaikovsky, che, tra l’altro, dovrebbe andare in scena solo con i ballerini e la registrazione dell’Orchestra, è ancora in “stato d’attesa”. Per ora sono in forse i tradizionali Concerti di Natale e Capodanno, sempre molto seguiti, non solo dal pubblico spalatino ma anche dai tanti turisti in visita alla città per trascorrere la vacanze natalizie. Per quanto concerne il Dramma, resiste in cartellone la premiére in programma domani, 1.mo dicembre, con lo spettacolo di Harold Pinter “Povratak” (Il ritorno), per regia di Nina Mitrović. Protagonisti in scena Nikola Ivošević, Ivan Ćaćić, Nenad Srdelić, Nikša Arčanin, Mijo Jurišić e Ana Marija Veselčić.

Domani la prima del dramma di Harold Pinter

Interessante concerto
La direzione dell’Opera ha organizzato alcuni eventi musicali con formazioni da camera che si svolgeranno nelle prossime settimane. È recentissima l’esibizione dell’Orchestra da camera, con un programma diretto dal Maestro Jure Bučević con il celebre “Adagio” di Albinoni-Giazotto per violino, archi e organo, in Sol minore. La serata è proseguita con l’esecuzione del Concerto per due violini e orchestra d’archi in Re minore BWV 1043, composto da J. S. Bach intorno al 1730 e trascritto nel 1736 dallo stesso compositore in Do minore BWV 1602, per due clavicembali e Orchestra da camera. Un quintetto di fiati ha eseguito il “Divertimento” scritto nel 1782, attribuito al compositore Joseph Haydn. E ancora la Prima sinfonia baroccheggiante di William Boyce in Si bemolle maggiore, “Čežnja” di Pavle Dešpalj e il breve movimento “Italiana”, tratto dalle “Antiche arie e danze per liuto” di Ottorino Respighi. Il pubblico, purtroppo, causa le misure anti-Covid, era composto da un numero esiguo di ascoltatori. Il programma proseguirà si spera, la prossima settimana, con l’esecuzione di un altro programma cameristico, basato su un altro fronte culturale.

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