Presentato il catalogo di «La gheba e l’usel»

0
Presentato il catalogo di «La gheba e l’usel»

POLA | La mostra “La gheba e l’usel: coperto e svelato nella sessualità in Istria”, inaugurata a Pola, alla Chiesa sconsacrata dei Sacri Cuori nel lontano aprile 2017, ammirata da migliaia di curiosi fino a un anno fa, torna ad assurgere agli onori della cronaca culturale. E lo fa alla grande, con la presentazione di un vistoso catalogo, edito anche in lingua italiana, in rilegatura di lusso con CD in allegato, al Castello, evento svoltosi nella sede del Museo storico e navale istriano di Pola, istituzione che ha avuto un ruolo trainante nella realizzazione della mostra-progetto. La medesima, in effetti, è frutto del coordinamento tra vari Musei, supportati dai finanziamenti del Ministero croato della Cultura, dalla Regione istriana, dalla Proloco e dalla Città di Pola. In vetta per meriti, anche il Museo archeologico istriano di Pola da gestore degli spazi espositivi, mentre erano stati ampiamente coinvolti pure il Museo regionale di Capodistria, il Museo Marittimo di Pirano, i Musei civici di Trieste, il Museo archeologico di Aquileia, le istituzioni museali di Pisino, Buie, Rovigno, Umago, Cittanova, Albona, Pinguente, Parenzo, ivi inclusa la Sezione per il patrimonio storico-culturale del Parco Nazionale delle Isole Brioni.

Per riuscire nell’ambizioso intento di raffigurare l’intrigante tema dell’intimità, svelando l’esplicito e il malizioso aspetto erotico della vita umana attraverso le epoche storiche, era stata fatta incetta di un notevole contingente di reperti museali. Oltre 450 oggetti tra i quali quelli d’uso quotidiano, amuleti, bassorilievi, dipinti, immagini, opere di artisti istriani e non, dalla preistoria ai giorni nostri, organizzati più per temi che cronologicamente, trovano ora inserimento permanente in un catalogo straordinario. E a definirlo tale è la voce autorevole dello studioso, saggista, poeta e traduttore Tonko Maroević, cui è stata affidata la presentazione davanti a una notevole presenza di pubblico.
“Questo libro – ha rilevato Maroević – merita di essere considerato con grande rispetto perché giunge a coronamento di un progetto scientifico che tratta con finezza, pudore e buon gusto un tema alquanto delicato. La professionalità, le lingue, le istituzioni, i popoli hanno saputo riunire le forze per conferire aspetto visivo a una tematica in maniera obiettiva, esprimendo con leggerezza tutto il colorito della cultura locale. Evidente è il grande impegno profuso per dimostrare la compenetrazione tra simbolismi, mitologie e archetipi presenti nella mentalità e nell’eros dell’Istria. Per raccontarsi meglio ecco in offerta la ricchezza metaforica di un territorio non esageratamente estroverso, ma che lascia trasparire il suo erotismo attraverso significati e simbologie universali”.
A questo punto si mette in evidenza l’enorme sforzo compiuto per mettere in ordine con logica espositiva tanto di materiale archeologico, antropologico, etnografico, letterario e scientifico, con lo scopo di dare forma a una mostra che si legge da una simbolica prospettiva. Ora ecco anche un catalogo – a cura di Katarina Marić e Tajana Ujčić, cui hanno dato forma Maurizio Ferlin e Tina Ivezić – che ci rende “normali”, umani a noi stessi, possibilmente liberi dai tabù, consci del dinamismo della vita erotica che come quella degli uomini, della civiltà e delle culture, significa unione e separazione, avvicinamento e allontanamento.
La presentazione dell’altra sera ha visto i saluti del direttore dell’istituzione museale ospitante, Gracijano Kešac, quindi l’intervento del direttore del Museo archeologico istriano, Darko Komšo, che ha ricordato la proclamazione della mostra come miglior progetto espositivo dell’anno nel 2017, proprio perché affronta con coraggio un tema delicato.
A seguire i complimenti alle istituzioni espressi dall’Assessore regionale alla Cultura, Vladimir Torbica e, oltre alla recensione di Tonko Maroević, gli interventi delle curatrici Katarina Marić e Tajana Ujčić, nonché la lettura di versi istriani della poetessa Roberta Razzi.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display